Ma Come Hanno Fatto?
La notizia mi sorprende: ma come avranno fatto? Ogni volta che passo da un aeroporto, mi controllano ovunque. Non ci penserei mai a far passare del pesce con il ghiaccio. Però la notizia c’è. Ma come avranno fatto?
Blog di Riccardo Milan: pensieri, vino, cibo, riflessioni, film, letteratura ed attualità gastronomica fra il Lago d'Orta e un poco di mondo.
La notizia mi sorprende: ma come avranno fatto? Ogni volta che passo da un aeroporto, mi controllano ovunque. Non ci penserei mai a far passare del pesce con il ghiaccio. Però la notizia c’è. Ma come avranno fatto?
Si tratta di donne ed uomini, di età diverse, che stanno facendo una rivoluzione nella produzione agroalimentare dell’Ossola e non solo. Un panorama ricco e vario, anche nelle scelte operative.
Qualche persona in giro, qualche segno di attività umana, molti cartelli “vendesi”. Incontro due pattuglie di stradini: sono quasi tutti di colore, “negri” si sarebbe detto anni fa. Nuovi cittadini italiani, spero. Una decina. E se non ci fossero ora chi pulirebbe le strade della Valle?
Le parole portano con sé l’idea, ma non è sempre un’idea condivisa. Per capirci: se dico “vino” cosa immagina chi mi ascolta? Bianco, rosso, con le bollicine, da osteria, raffinato, esagerato… cosa? Ma anche se dettaglio le cose non vanno meglio.
La visione del documentario “Cuori Liberi” rende infatti testimonianza di un movimento sotterraneo che si sta ampliando e che rappresenta una critica diretta al sistema industriale che schiavizza gli animali, diventati cose e non esseri viventi. Una critica in potenza distruttiva di ricchezze, dividendi, sistema di produzione… miliardi di animali asserviti e rinchiusi e schiavizzati.
Sono stato a Gente di Lago sull’Isola Pescatori (Stresa, Lago Maggiore, Piemonte) con i miei studenti: bella manifestazione, tanta gente, buon cibo, gente divertita… Per noi era stata organizzata una tavola calda al Verbano dove spiccavano anche delle gustose placche di Lasagne alla Bolognese.
Leggo la pubblicità del vino che mi è arrivata stamane nella casella di posta. Leggo e penso: ma hai capito esattamente quello che vogliono dire? E’ giusto un linguaggio così, poetico e polisemico, rispetto ad una prosa più asciutta e diretta?
In un solo pomeriggio sono andato alla presentazione di due libri, scoprendo fra le altre cose due luoghi belli. Da vedere.
Altra breve antologia di lettere “fishing” arrivate alla mia mail e discretamente spostate dal sistema nello spam. Le rileggo e le commento per farmi una risata o più risate ma un po’ amare… difficile credere infatti che qualcuno “ci caschi”, ma tant’è. E’ un po’ come scherzare con un serpente. Attenzione!
L’ho assaggiata a Terra Madre, ma da anni ne sentivo parlare. Si tratta dell’Ostrica Rosa del Delta del Po, o di Scardovari. Un’ostrica allevata con metodi particolari, appesa ad una corda; accudita una per una, giorno per giorno; dalle striature rosa sul guscio per effetto del sole.
Ma cosa si mangia in un cena catara? Ecco il menù dell’ultima “Settimana Catara” di Monforte d’Alba, quella di quest’anno
Ricevo una pubblicità di una bella iniziativa di un bel locale piemontese e fra le righe leggo la parola “cheffe”. Urca! Esiste o è una delle tante confusioni linguistiche moderne: dottore, dottora, dottoressa; avvocato, avvocata, avvocatessa… per capirci?
in tutta questa crisi, però, qualcuno ci ha guadagnato: visto che i ristoranti stellati Michelin sono passati dai poco più di ottanta del 1959 ai 392 di oggi