Ma Come si Scrive un Menù?

Credo che in rete ci sia un grande caos linguistico. Al pari di quello che trovo nelle aule della mia scuola. Chiedo infatti ai  miei studenti come si fa un menù, come si scrive il nome di un vino… risposte vaghe, contraddittorie, sbagliate.

I miei allievi scrivono spesso i nomi delle ricette fra due “” (virgolette), come se fossero titoli di film, di articoli… La tentazione è forte: le ricette, infatti, sono spesso espressione di creatività artistica, sono il “titolo” di qualche cosa di bello… Però non è accettato. Pace.

Comunque  i nomi delle ricette si trattano per altri aspetti come i titoli dei film: si possono scrivere in corsivo, si può scegliere se usare una formula “tutto maiuscolo”, tranne articoli e preposizioni; o una formula “tutto minuscolo”, tranne il primo capolettera e i nomi propri. Io lo spiego sempre, ma i miei allievi scrivono i nomi delle ricette facendo un gran casino con le maiuscole. E non solo loro: prendo a caso dalla Rete: Abbacchio A Scottadito, sbagliato perché articoli e preposizioni anche nei nomi composti sono minuscoli, dunque Abbacchio a Scottadito; Costolette alla Valdostana, sbagliata la maiuscola se abbiamo deciso di tenere maiuscola nel menù solo la prima lettera del nome (tranne per i nomi propri. Ma non certo per gli aggettivi come nella scelta fatta dall’anonimo estensore), giusta se abbiamo deciso di usare la maiuscola sempre: dunque o Costolette alla valdostana oppure Costolette alla Valdostana; Costoletta alla milanese, vedi esempio prima; Involtini alla mostarda di Cremona, giusta se indica la provenienza, sbagliata se indica una tipologia (prodotta ovunque) e se abbiamo deciso, come sembra, di usare le maiuscole solo per la prima parola: dunque o Involtini alla Mostarda di Cremona o Involtini alla mostrada di cremona oppure, se la mostarda è proprio di Cremona, ma solo in quel caso, Involtini alla mostarda di Cremona; Brasato al Barolo, giusto ma è meglio specificare docg e solo se si è usato il noto vino. Sennò è una truffa linguistica e non solo: dunque Brasato al Barolo docg; Pollo alla Marengo, Piadina Romagnola e Pizza Margherita, giusti perché sono nomi propri composti. Al limite si potevano scrivere così, ma è brutto e non da tutti accettato: pollo Marengo, piadina Romagnola e pizza Margherita, considerando i termini in minuscolo come apposizioni del nome proprio; Focaccia (fügassa) alla genovese, giusto; Pasta alla Norma; Cavoletti di Bruxelles gratinati, sbagliato. I cavoletti di bruxelles non sono un’indicazione geografica ma una tipologia merceologica; Penne con cavoletti di Bruxelles: giusto o sbagliato? Se i cavoletti arrivano dalla capitale del Belgio giusto. Ma quando mai! Dunque Penne coi cavoletti di bruxelles oppure Penne coi Cavoletti di Bruxelles. Tortiglioni con crema di cipolla rossa di Tropea: mah, ma le cipolle di Tropea crescono solo a Tropea o sono piantate altrove? Marmellata di cipolle di tropea: in questo caso sembra di no! Sennò è meglio specificare che è cipolla di Tropea igp, in tal caso propenderei per il tutto maiuscolo: Marmellata di Cipolle di Tropea Igp.

Che caratteri usare quando si stampa? Di sicuro maiuscolo e minuscolo e mai il tutto maiuscolo: illeggibile. I caratteri senza grazie sono belli ma più difficili da leggere: da valutare. Quelli con le grazie sono meglio, ma attenzione a caratteri come il gotico o il corsivo inglese: anch’essi sono di difficile lettura. E poi caratteri scuri su fondo chiaro e non viceversa.

E il vino? Come si scrive? La regola vuole il tutto maiuscolo, tipo Barbera del Monferrato doc. Ma a me vengono dubbi quando il nome del vino è anche il nome di un paese, tipo Barolo. Per evitare confusioni, rare, meglio specificare: “vino Barolo”; ed aggiungere caratteristiche: “Barolo docg”. Ma troppe maiuscole infastidiscono, per cui io scelgo di scrivere le ricette in minuscolo, tranne il primo capolettera, trattando poi i nomi geografici come indicazioni merceologiche: Carne cruda al coltello con scaglie di tartufo d’alba, Cipolle di tropea al forno, Cavoletti di bruxelles al forno… E i vini? Minuscoli anche quelli, anche l’iniziale della prima parola: barbera d’alba doc, ghemme docg, gattinara docg… e niente corsivo. Non è la verità, ma una scelta consapevole…

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7 thoughts on “Ma Come si Scrive un Menù?

  1. E se cìè una virgola nel nome del piatto, come ci si regola? Nella scrittura si usa; nella resa grafica si può evitare… almeno credo…

  2. bravo Ric , finalmente e’ stata fatta un po ‘di chiarezza su come si redige un menu’ , maiuscole minuscole grassetti nomi impropri di pietanze regionali , una per tutti ? La bagna calda o il rostbif : nei vari Ristoranti ,anche abbastanza costosi , se ne trova di ogni tipo e invece bisogna ricordare che il menu e’ il primo biglietto da visita che il cliente riceve al momento della sua seduta a tavola .

    Mirco

  3. Interessantissimo.
    Ma… perchè Piadina Romagnola viene indicata come nome proprio?
    Perchè è un prodotto IGP?
    Grazie!

    1. Io direi che i nomi propri composti, tipo Piadina Romagnola igp, si possono scrivere maiuscoli; mentre i nomi comuni no. Comunque le formule giuste sono Piadina romagnola igp o Piadina Romagnola igp. I giornalisti a volte usano il tutto minuscolo per questioni di leggibilità. Ciao e grazie

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