Post Vinitaly per Chat GPT
Anticipo i tempi e chiedo a ChatGPT di scrivere un artcolo sul Vinitaly di quest’anno. Non male, poco originale ma non male. Ma poi ci saranno i vini armeni? Andrò a vedere…
Blog di Riccardo Milan: pensieri, vino, cibo, riflessioni, film, letteratura ed attualità gastronomica fra il Lago d'Orta e un poco di mondo.
Anticipo i tempi e chiedo a ChatGPT di scrivere un artcolo sul Vinitaly di quest’anno. Non male, poco originale ma non male. Ma poi ci saranno i vini armeni? Andrò a vedere…
Ecco a voi una breve selezione di messaggi erotici generati da chatbot e speditemi nei giorni scorsi. Li trovo nello spam. Di norma li butto senza neppure aprirli, ma questa volta li ho letti. E mi sono trovato davanti una ridda di messaggi erotici in stile dadaista
Una cena benefica è anche l’occasione per ripercorrere alcune pagine, tragiche, di una storia che qui al Nord si pensava lontana: ma che lontana non era.
La domanda è legittima anche se, se la pongono in pochi: come vengono realizzate le classifiche di Taste Atlas? L’ho chiesto all’altra grande star del momento: ChatGPT. Ed ecco la risposta a cui aggiungerei qualcosa.
“Ci sono molte varietà di formaggi che vengono consumate in tutto il mondo, ma alcuni tipi sono sicuramente più popolari di altri. Ecco una lista dei formaggi più consumati al mondo:
Il ministro Lollobrigida sventola ancora una classifica di Taste Atlas in cui si premiano i prodotti italiani. In questo caso i formaggi. Ovvio che la domanda che ci siamo posti è sempre aperta: chi dà i voti su questa piattaforma?
La baruffa politica sta assumendo i contorni di una sfida calcistica e non mi stupirebbe che finisse come per il calcio con una scazzottata fuori dai locali che servono o pane o hamburger (di per sè un’idea poco sovranista, direi) o altri prodotti con farina di insetti, per ora di grillo.
Davvero una bella sorpresa assaggiare dei prosecchi non solo dignitosi, non ripetitivi, ma buoni e originali. In mezzo a settecento milioni di bottiglie, queste ed altre poche migliaia danno speranza. Lo dico come consumatore, ma anche come italiano e veneto orientato, data la mia parentela.
La ChatGPT non serve dunque per fare ricerche perché, ora, fa un po’ di confusione. Domani chissà! Intanto però è utile per scrivere testi generici e anche in tal caso mostra la sua equidistanza
Ogni tanto dialogo con ChatGPT e apprezzo la capacità comunicativa. Un po’ meno la correttezza dei contenuti. Stiamo sui temi cari della ristorazione per capire. Se gli chiedo cosa ne pensano i tedeschi, i francesi, i cinesi… insomma un po’ tutti, della cucina italiana ChatGPT, questa intelligenza artificiale dà delle risposte concilianti e sovrapponibili.
Ormai è un fiume in piena: ogni piattaforma, ogni aggregatore elettronico vuole la sua classifica: dopo Taste Atlas e dopo Tripadvisor, ora è il turno di TheFork, la piattaforma di prenotazione on line che dice la sua.
Capisci che nelle aree rurali di montagna sarà sempre meno il numero dei capi allevati e che la carne locale, che pure i turisti cercano, sarà sempre meno e sempre meno “sovranista”. Se andrà bene, arriverà dalla pianura ma in realtà, come succede già per la cacciagione, arriverà dall’estero.
Leggo l’interessante intervista a Valerio Visintin su Italia a Tavola. Eccola qui. Alle sue parole aggiungerei lo “sfruttamento” degli studenti delle scuole alberghiere, dei corsi professionali, delle scuole di alta cucina. Metto la parola “sfruttamento” fra virgolette, perché spesso sono gli stessi studenti a farsi affascinare dalla ricerca estetica-gastronomica dei cosiddetti “stellati”.