Ma è Sempre Colpa Nostra?
Ok, ma una domanda mi viene: ma è sempre colpa nostra se esistono queste palesi ingiustizie, questo sfruttamento?
Blog di Riccardo Milan: pensieri, vino, cibo, riflessioni, film, letteratura ed attualità gastronomica fra il Lago d'Orta e un poco di mondo.
Ok, ma una domanda mi viene: ma è sempre colpa nostra se esistono queste palesi ingiustizie, questo sfruttamento?
Mangiare tardi è sempre un po’ un sogno proibito (oppure una triste necessità). Nel mio natio borgo selvaggio si vagheggia da sempre di luoghi mitici in cui ciò è possibile, addirittura codificato.
Il post sulla mia esperienza maltese, questo, ha incuriosito una collega che se n’è andata a Roma con alcuni pargoli e mi ha condiviso le sue impressioni.
Non so, ma come nel film “Bastardi senza gloria”, uccidere Hitler non sembra un reato; così anche picchiare un nazista non sembra esserlo. Infatti perché avere cura di un signore (o di una signora) che esalta un’ideologia criminale come quella? Eppure…
In Italia avocado e mango piacciono sempre di più. Non sono frutti tradizionali anche se al Sud cominciano a coltivarli per ovvie ragioni di pecunia.
Ma ora il dubbio: se mia mamma fosse ancora viva e mi facesse ancora le sue “polpette”, come dovremmo chiamarle? Finte polpette? rotondità? esercizi di fantasia? recupero creativo?
Cosa osservano le enoteche del circuito Vinarius? Ovviamente i consumi di vino: quantità e qualità. Così un questionario sottoposto ai soci dopo le feste di Natale restituisce l’immagine di un comparto in crescita
Stiano attenti i produttori e stia attenta la Coldiretti, Se da una parte ti lodano, dall’altra ti schifano. Tipo tifo calcistico. Ci vorrebbe un poco di par condicio anche qui: se inviti una parte devi poi invitare anche l’altra
Nel mio natio borgo selvaggio, ci sono un ristorante stile giapponese (in realtà un ibrido gestito da cinesi), una friggitoria cinese e due kebab (gestiti da marocchini e da egiziani) che fanno anche pizza. Nessuno pensa mai che in questi locali si mangi veramente giapponese, veramente cinese o veramente marocchino od egiziano…
Una recensione finta o forse vera; l’indignazione popolare; un’eroina che poi diventa “assassina”; il giornalismo fai da te; il giornalismo vero che è minacciato; le notizie che vorresti leggere e la pubblicità occulta; un morto… con questi elementi ci potresti costruire un romanzo. Ma io mi limito a due considerazioni