Food For Profit

Se tu volessi cercare del marcio nel gioco delle bocce, lo troveresti: miseria, raggiri, soprusi… Se poi vuoi cercare del marcio nel sistema di allevamento degli animali, il lavoro è anche più facile. Così è per il documentario “Food for Profit” che ho visto l’altra sera in proiezione gratuita ad Omegna. Sala piena, facce attente e grazie ad Arcademia.

Il documentario è interessante, centra un problema della contemporaneità, si inserisce a pieno titolo nel dibattito culturale… da vedere, insomma: Ma qualche limite ce l’ha. La ricerca del peggio, per esempio. Sono tutti così gli allevamenti intensivi (e non)? Mi piacerebbe infatti che i buoni allevatori producessero un loro documentario per dire: “No, non è sempre così. Guarda…”. Se non succederà, penserò al peggio e penserò soprattutto che il documentario aveva ragione e che gli esempi citati sono la norma e non l’eccezione.. 

Poi, altro limite: si tace della responsabilità dei grandi centri di acquisto. Come se la colpa fosse solo di chi produce. Ma se uno produce sotto il ricatto del basso prezzo, è completamente colpevole? I maltrattamenti, la vita schifosa che si fa fare agli animali, l’uso massiccio di antibiotici… solo colpa degli aguzzini o anche di chi il sistema lo crea? Io opto per la seconda ipotesi.

Terza riflessione: il consumo di carne ha migliorato la vita di tutti noi e una dieta vegana pone degli evidenti limiti. Meglio proporre invece come modello un consumo consapevole: ridotto consumo di carne e la nascita di allevamenti più piccoli e più “umani”. Questo davvero necessario.

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