Un po’ Florian e un po’ Museo

Bello, ma un po’ museale. Forse gli arredi non si possono toccare, né inserire qualche tocco di modernità, ma le divise in poliestere dei camerieri fanno un po’ “fast food”, di lusso per carità. Ci vorrebbe un tocco in più, di genio, di design. Intanto, però, passateci anche voi. 

Ode alle Radici

Un libro per appassionati di storia locale, certo; ma adatto anche a chi ama raccogliere erbe spontanee (“foraging” per gli addetti ai lavori); o vuole recuperare la tradizione a tavola (amatore o professionista della cucina che sia). Piacevole, leggero, sfogliabile. Bello.

Studio, Passione ed Impegno

Mentre mangio il lavarello in carpione (buono buono) e la frittura di pesce d’acqua dolce (ottima ottima) e le patatine fritte (banali ed industriali), mi trastullo con la bottiglia di vino rosato che ho ordinato: il rosato Testa Rusa di Edoardo Patrone, produttore ossolano, nord nord Piemonte. La signora davanti a me dice: “che buono! Dove lo fanno?”. Non rispondo subito e penso che anni fa i vini ossolani si bevevano “tenendosi al tavolo”

Fiori e Vino

Le tre camelie: la Alba, la Rosea e la Rubra sono tre vini commercializzati dall’Azienda Agricola La Camelia d’Oro – Orsola Poggi di Oggebbio, sul Lago Maggiore. Sul Maggiore fanno fiori e piante, ortaggi e frutti; sul Lago di Garda, invece, grazie ad un terreno arrivato per asse ereditario, fanno tre vini lacustri che vendono negli stessi canali utilizzati per vendere frutta, verdura e fiori.

Amici da Strapaese

Ho due nuovi amici. O meglio: uno nuovo nuovo ed uno ritrovato. Sono generosi e simpatici, vivono lontani ma sembrano fratelli.

Sopra Palinuro

M’intercetta in vacanza Paul Balke e m’invita ad andare con lui a visitare un’azienda vinicola del Cilento. C’incontriamo usando Google Map ad Agropoli e da lì, in mezzo ad una bella natura e percorrendo una strada saliscendi, curveecontrocurve… arriviamo sopra Palinuro, azienda Albamarina; sotto, lontano, brilla il mare; siamo sopra, nel comune di Centola. Qui, con un poco di pathos (“passerà l’auto in questa strada?), qualche tentennamento (“prendiamo l’altra strada”), alla fine arriviamo all’azienda romita.

Due volte a Venezia

Due volte sono stato a Venezia quest’estate e due volte sono andato a mangiare al campo Do Pozzi, vicino all’Arsenale, dove opera un oriundo piemontese nell’Osteria ai do pozzi (since 1912, sta scritto)

Bici Ovunque

molte biciclette elettriche e non e molti monopattini: dalle bici nere dalle ruote piccole a quelle da escursionismo ai monopattini… L’Italia si muove molto con questi nuovi mezzi e mi ha dato l’impressione di una rivoluzione lenta e silenziosa.

Il Mio Primo Green Pass

Così è capitato anche a me di dover esibire il mio green pass. Me lo ha chiesto con grande gentilezza la signora del Re di Quadri, ristorante elegante di pesce in quel di Mira, sulla Riviera del Brenta, provincia di Venezia. Poi abbiamo optato per il dehors e così non ce lo ha neppure fatto tirare fuori (chi in cartaceo, chi in foto, chi sul cellulare…).

Cucina di Sala, una Rarità

Ecco, non per il paese; magari non per la lista vini… ma certo per vedere all’opera il maitre con la sua cucina di sala che il locale merita una visita. Ah sì, ovviamente si mangia bene. Ma lo spettacolo è anche meglio!

Mozart & Mozzarelle

Mentre ripenso al Cilento, capisco che la musica mi fa bene: mi rilassa, vago leggero coi pensieri. Ma a cosa penserà una bufala? Cosa pensava Mozart? Cosa direbbe del misterioso rapporto fra bufale e la sua musica?

Pochi Pesci (e in estinzione)

Io non lo mangio più ed invito tutti a non farlo. Bisogna scegliere pesci meno noti, meno a rischio: niente tonno, niente orate, niente branzini… eppure, se vai al ristorante, questi pesci costituiscono la quasi totalità dell’offerta. Qualcuno aggiunge cozze, gamberetti, gamberi, mazzancoll

La Cena dei Coscritti

Come è il romanzo e di che parla? Di che parla lo rimando ad una vostra lettura; com’è invece ve lo posso dire. Almeno, quella che è la mia opinione. E’ una favola gotica: ha infatti un andamento fiabesco ma ben presto scivola verso il nostro horror quotidiano