Studio, Passione ed Impegno

Sono in una bella festa campestre a Paruzzaro: “Sapori di Lago”. Iniziativa intelligente e golosa della locale sezione della Federazione Italiana Cuochi, che valorizza il pesce di acqua dolce come prodotto buono, da usarsi, di ottima qualità. Mentre mangio il lavarello in carpione (buono buono) e la frittura di pesce d’acqua dolce (ottima ottima) e le patatine fritte (banali ed industriali), mi trastullo con la bottiglia di vino rosato che ho ordinato: il rosato Testa Rusa di Edoardo Patrone, produttore ossolano, nord nord Piemonte. La signora davanti a me dice: “che buono! Dove lo fanno?”. Non rispondo subito e penso che anni fa i vini ossolani si bevevano “tenendosi al tavolo” (così si diceva), mentre oggi sono buoni, piacevoli; e si diceva che mai in Ossola i vini sarebbero stati buoni, mentre oggi lo sono (e non solo quelli di Patrone, ovviamente). Sì, dico “hanno studiato”, “hanno imparato a lavorare”, “si sono impegnati”. Eh, sì, penso, mentre inforchetto l’ennesimo, piacevole pezzo di pesce fritto, “per fare del buon vino ci vuole studio, impegno e passione”. Un brindisi dunque ai cuochi della Fic, al pesce d’acqua dolce e ai vini ossolani.

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