Condividere: già un anno?
Molto felice di essere stato invitato al primo compleanno di Condividere Bistrot di Arona (no). Un locale capace di sorprenderti sia per la proposta gastronomica da ristorante sia per la scelta dei vini quasi da enoteca.
Blog di Riccardo Milan: pensieri, vino, cibo, riflessioni, film, letteratura ed attualità gastronomica fra il Lago d'Orta e un poco di mondo.
Molto felice di essere stato invitato al primo compleanno di Condividere Bistrot di Arona (no). Un locale capace di sorprenderti sia per la proposta gastronomica da ristorante sia per la scelta dei vini quasi da enoteca.
Davvero una bella esperienza quella del Teatro al Buio quella che ho vissuto a Casa Ceretti a Verbania ieri sera, 5 luglio.
Lo stato sociale ha dei meriti, ma anche dei demeriti. Il maggiore dei quali è l’appiattimento delle diversità umane: se bevi, se giochi d’azzardo, se ti droghi, se non ami il denaro, se non risparmi… c’è un sert o un ufficio che pensa o dovrebbe pensare a te.
Bella serata quella dell’8 giugno scorso all’Eden Natura di Verbania: una serata in cui grazie ad Andrea di AP Sapori abbiamo degustato cinque vini della Tenuta di Sticciano abbinati ad altrettanti piatti vegani.
Critiche come quelle che faccio ora alla copertina del libretto “Ristoranti del Lago d’Orta – Lake Orta Restaurants” edito dall’Unione Turistica Lago d’Orta. Amici, sia detto, non nemici.
Una volta cadde il campanile, un’altra volta, secoli fa, distrusse un intero quartiere. I sopravvissuti, si limitarono a spianare le macerie e a costruirci sopra un’altra volta. Sotto i morti.
L’idea è stata quella di proporre una cena di selvaggina realizzata da uno chef talentuoso che mescola Europa ed Asia (dove ha lavorato a lungo). Stiamo parlando di Matteo Arvonio del Ristorante 9090 di Omegna, locale bellissimo sulla riva che è come un cinemascope sulla baia.
Ma dove finirà tutto lo zafferano che si produce in Italia? Voi dite: ma dove? Un po’ ovunque in realtà. Ormai ci sono produttori da sud nord. Anche in Piemonte. Ed io mi chiedo: ma chi lo consuma? Ok, il Risotto alla Milanese; ok la liquoristica; ok alcuni formaggi aromatizzati… ma non mi sembra molto.
“Esce il nuovo libro del critico gastronomico “mascherato”, che occulta il suo volto per essere libero di giudicare i ristoranti (e la ristorazione). Un viaggio dietro le quinte di un settore che sembra luminosissimo, ma nasconde più di una magagna: dalla malavita agli chef stellati in rosso, dallo sfruttamento del lavoro ai giornalisti marchettari. E come al solito farà parecchio discutere” (Rolling Stones)
Di lui me ne aveva parlato in termini poco lusinghieri il fu farmacista di Omegna, persona intelligente ancorché tenacemente democristiana. Una bella persona, lo ricordo volentieri, ma bella persona è anche don Sergio Chiesa che fu parroco massimalista (e fazioso, secondo il primo) negli anni Settanta a Crusinallo (di lui si ricorda la vendita dell’inutilizzato organo della chiesa), molto impegnato nel sociale.
Comunque davvero una mappa strana, fatta di certezze e di novità, quella disegnata dall’Autore…
Una bella iniziativa targata Slow Food Verbano e Cusio, Bar Bistratto ed, ovviamente, Archetto Verde… ad Omegna
Quello che colpisce però non sono i vini, per ora nel gruppone di testa fra i vini dell’Alto Piemonte; neppure tanto l’imponenza dell’investimento; ma soprattutto lo stile diverso con cui si promuove il vino