Tre Vini in Autostrada

In un grill della Milano – Venezia ho comprato tre bottiglie di vino: care per il luogo, ma economiche per il vino dichiarato: una bottiglia di Amarone 2015 (15°) docg a 14,99, una bottiglia di barolo docg a 9,99 (14°) ed una di brunello di montalcino 2013 (14°) a 14,99. Prezzi bassi per il genere: l’ultima bottiglia di barolo docg che ho comprato, annata 2014, l’ho pagata 35 euro. Un amarone generico, in un supermercato (tranne alla Lidl dove l’ho visto a 14,99!), non costa meno di venti-venticinque euro.

Ma sono buoni? Per ora ho assaggiato il brunello e l’ho trovato discreto: un po’ troppo legno al naso, un po’ scomposto al gusto. Però non male. Gli altri li assaggerò.

Chi li fa? Il barolo la Cooperativa Terre di Barolo, azienda economica ma seria; l’amarone la Sartori, bella azienda; il brunello la Piccini, azienda nota anch’essa.

Perché lo fanno? A parte che sulle bottiglie (ma non so se crederci) c’era scritto sconto alla cassa. Per cui potrebbero essere costate di più, forse il doppio. In ogni caso, credo che il covid abbia creato non pochi scompensi al mercato dei vini in generale e anche a quelli di alta gamma: America, UK ed altri Paesi alle prese con l’emergenza sanitaria certo non hanno favorito le vendite. Le cantine, però, si debbono svuotare per la nuova annata.

Credo che noi consumatori dovremmo fare scorte di grandi vini. Magari direttamente dal produttore, ma anche in autostrada, se capita.

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