Uguali e contrari

Sono stato a Torino, nell’ultimo mese, due volte. In entrambe sono stato a cena in ristoranti di successo. Uguali nel gradimento, ma opposti nello stile. Il primo è La Credenza di San Maurizio Canavese, il secondo la trattoria Antiche Sere di Torino. Il primo è un ristorante stellato Michelin: creativo, raffinato, intrigante nella proposta gastronomica, aperto a prodotti e suggestioni anche assai lontane. Elegante in ogni comparto… la seconda appare subito tradizionalissima nella sua proposta gastronomica, con menù facilmente ricollegabili ad una “koiné dialectos “ piemontese. Le preparazioni sono state però alleggerite, così come le porzioni, e la presentazione complessiva (piatti, locale, mise en place…) è sobria e congeniale all’ambiente. Ma tutto riconduce ad un’idea facilmente comprensibile di trattoria tradizionale. Entrambe soddisfano e sono condotte con passione e competenza. Si fanno pagare. Il giusto, a mio giudizio. Ve li segnalo, poi mi direte. A loro due dedico due diverse ma uguali (per soddisfazione) degustazioni: il primo vino assaggiato è il Rosso di Montalcino doc Fonterenza del 2006, 15°; il secondo è il Marche Bianco 1998 La Monacesca, 14°. Il primo è un vino tradizionale, ma da agricoltura biologica. Un vino da caraffare: infatti, appena aperto, non ha profumi piacevoli. C’è una nota agra diffusa, poi la frutta rossa sotto spirito. Forse amarene. Ma dopo dieci minuti, ecco che l’agro sparisce ed appare un buon mix di frutta rossa, note dolci, tabacco e spezie. In bocca è subito equilibrato e corposo. Un ottimo vino tradizionale. O quasi. Il secondo è, invece, un vino bianco che non esiste più. Un vino raro e raffinato. Un vino conservato amorevolmente, dopo averlo comprato in una carissima enoteca milanese. Per certi aspetti “l’enoteca” di Milano. Dopo tutti questi anni, il profumo è ottimo. Un che di fiori di gelsomino, di miele, di vegetale, di oliva sfregata sulla mano… Giovane. Ancora giovane. Ricercato. In bocca è fresco ma equilibrato, corposo, con nota leggerissima di amaro sul finale. Anche qui, mentre lo giri nel bicchiere, migliora. In entrambi si sente l’intelligenza del produttore. Sono sì diversi, ma uguali.

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One thought on “Uguali e contrari

  1. Ciao Ric.

    Il rosso è di FONTERENZA ed è presente anche nel listini Alser.

    Condivido l’analisi, anche se a me ha dato subito buoni sentori al naso e non dopo alcuni minuti. Ti consiglio se puoi di comperare il Brunello 2004 di Fonterenza, che è il 1° loro Brunello, e se funziona tra qualche anno avrà un ottimo valore. Se invece lo bevi subito sappi che è un ottimo Brunello anche se ancora “giovane” al palato.

    Mauro

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