Tre bottiglie a metà (e anche meno)

Oggi ho mangiato accompagnando il cibo con il contenuto di tre bottiglie già aperte (da più o meno giorni). Tre buoni vini, diversi, figli di tre storie diverse.

Il primo era un terzo del rosso Ducato del Sole Umbria Igt 2009, 13°, comprato per accompagnare due paninazzi robusti in quel di Gubbio. Sabato. Ieri. Pane sciocco, prosciutto toscano al coltello e salsa al tartufo… Il giorno dopo, profumava ancora di vino, di frutta rossa tipo more, di vino… era gradevolmente aspro. Rustico, robusto, piacevole mangiando e non caro (3,50 euro). Un bracciante energico e determinato.

Il secondo era un mezzo del Colline Novaresi doc Vespolina di Rovellotti, Ronco al Maso 2009, 13,5°. Un vino più elegante. Non da paninazzi saporiti, direi: meglio con piatti eleganti. I profumi erano meno irruenti, ma il bouquet era più ricco. Meno irruente rispetto al primo, in bocca era morbido. L’ho comprato due settimane fa a Ghemme, presso l’azienda, e l’ho aperto, martedì scorso. Quattro giorni fa. Sui sei euro, se non ricordo male. Una tornita contadina.

Il terzo era un Colline Novaresi Nebbiolo doc Il Chiosso 2007, 13,5°. Bottiglia elegante, vetro pesante, belle etichette. Al naso aveva profumi delicati, bel bouquet un po’ da cercare. Ed in bocca era asciutto, magro, leggermente allappante. Un nebbiolo del nord, direi. Evoluto: meno frutta e più spezie, più cuoio, più legno… Da formaggi media stagionatura. Carni rosse, ma non troppo salsate. L’ho aperto mercoledì sera e l'ho bevuto quasi del tutto. Nel pomeriggio ero stato alla fiera HoReCa di Stresa con i miei allievi. Lì ho incontrato un amico (di cui voglio più diffusamente parlare) che lo produce e mi ha regalato questa bottiglia. Buono. Dà l’impressione di costare di più. Sparo: sugli otto euro… ma potrei sbagliarmi. Elegante e rustico nel contempo. Un signorotto di campagna.

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