Storia Istruttiva

Questa storia è molto istruttiva. Leggete qui

Istruttiva in primo luogo perché non si è accorto della truffa nessun sommelier. Sì, ok, era uno “champagne” economico, per cui forse nessuno ci ha messo dentro il naso e ha ragionato sui gusti e gli aromi. Però ne son girate centinaia di migliaia di bottiglie. Possibile che nessuno se ne sia accorto? Cosa servono i sommelier, allora? Solo a giudicare i vini famosi? Non so. E se invece fosse stato fatto assai bene? Così bene che nessuno se n’è accorto? Dunque un buon “champagne” è solo una combinazione di un vino modesto, anidride carbonica (in questo caso aggiunta) e liquore? Detto così fa un po’ specie, ma è solo un’ipotesi.

Secondo punto, la pressione dei supermercati (e nostra) sui prezzi. Dovremmo ricordarcelo, quando compriamo. Il prezzo si può comprimere, certo. Ma spesso a farne le spese sono i lavoratori, la qualità, l’autenticità.

Terzo punto, positivo: l’Autore della truffa è stato denunciato da alcuni suoi dipendenti che, con molto coraggio (il posto di lavoro era a rischio, infatti), hanno portato le autorità sulle tracce del business truffaldino. C’è dunque speranza finché qualcuno giudica al di là del proprio personale tornaconto. Ed è anche consolatorio sapere che le truffe alimentari hanno bisogno di tanti complici e la delazione è facile.

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