Sì, viaggiare…

Sì, viaggiare, affrontando le buche più dure… e, in tempi di rete internet, raccontare il bello e il brutto. Sul bello ci pensano le guide e le riviste, sul brutto la rete. Dove sono molti i siti su cui si possono commentare liberamente alberghi, ristoranti, servizi in generale. Stamani, su indicazione di Antonio Mungai, ho visitato il sito Titanic Awards. Ne parla lui nell'editoriale della rivista “Ristoranti Imprese del Gusto”, numero di gennaio-febbraio 2011. Il sito Titanic Awards ha una sua redazione, una sezione dedicata ai grandi viaggiatori contemporanei: giornalisti, studiosi, globe trotter, poi classifiche fatte con il contributo del pubblico. Prevale la componente americana, inglese, ma si trovano contributi anche di italiani (sempre in inglese).

L'Italia fa capolino qua è là. Segno che è un Paese conosciuto e visitato e, proprio per questo, criticato. Nulla da dire, quando si lamentano dell'educazione stradale italiana: terribile; nulla da dire quando ci sbeffeggiano sui tanti divieti comunali che colpiscono i turisti: niente costume da bagno, niente baci in pubblico, niente borse griffate false… la legge si fa rispettare colpendo -paradossale- la parte sana dell'economia (coloro che i soldi li portano); nulla da dire, quando criticano gli italici camerieri scortesi. E' un mestiere sottovalutato, fatto per lo più da avventizi.

Colpisce, invece, l'attenzione dedicata al McItaly, paninazzo di “zaiana memoria” di cui si sono perse le tracce, ma che è stato criticato perché “pseudo food American version of Italy cuisine”. I turisti americani potevano così ritrovare in Italia tutto il brutto che avevano lasciato in Patria. Aahaha… divertente!

Siamo anche nella classifica delle peggiori toilette, dopo Cina, India e Francia. Credo che si riferiscano alle dimensioni, alla difficoltà di accesso, più che all'igiene. Almeno mi auguro.

Ma non basta: la nostra cucina figura al secondo posto (con il 9% dei voti) fra le cucine più sopravvalutate. Ovviamente dopo la Francia (49%) e prima di Giappone e Cina. Mica male! Però, sia detto, non figuriamo nella classifica delle peggiori cucine, tranne un viaggiatore che si lamenta di un polpo mangiato a Napoli. Piccolezze…

Le risate sotto i baffi si sprecano, scrollando il sito. Colpisce e si fanno leggere i commenti sulla birra (manca il vino, lancerò la proposta): l'Italia è al sesto posto fra i Paesi con le peggior birre (chissà quali?), in testa ci sono gli Usa con le loro birre più popolari (la Budweiser è la “peggior birra al mondo”). Paese in cui, scrive un viaggiatore, “it seems that anywhere outside the major metropolitan parts of the United States it’s hazardous to drink anything but the American-made watered-down piss-liquid that’s labeled “beer”.

Grande definizione: “made-watered-down piss liquid”!  

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