Ho partecipato alla lezione di don Sergio Chiesa sulla dieta Seignalet, adatta a stabilizzare e non a guarire molte malattie: dal parkinson all’artrosi, dal fibromialgia all’artrite reumadoide. Sede, un ex stalla oggi gestita da una comunità in quel di Castellazzo vicino a Novara.
Sui contenuti dell’incontro scriverò a parte, intanto una breve digressione, partendo da brevi illuminazioni della mattinata.
La platea era in buona parte costituita da uomini e donne di mezza età, in parte forse malati ma non è detto. Molti sembravano più affascinati dall’aspetto alternativo e settario (ma solo se lo si considera tale, sia detto: l’incontro era pubblico e aperto) di queste pratiche olistiche.
Spesso sono gruppi abitati da mistici superficiali. Come il gruppo con cui ho consumato il neo pranzo: un’insalata come antipasti, un risotto non risotto integrale, un secondo di soia e broccoli. Lì fra discussioni sulla mattinata, su alimentazioni alternative, facevano capolino indignazioni per le scie chimiche, affermazioni no vax (ma don Chiesa è favorevole alle vaccinazioni: lo ha scritto), critiche ai complotti mondialisti… insomma tutto l’armamentario dell’irrazionale contemporaneo, in un secolo che si dice lucido e razionale.
