Non c’è nulla

Non c’è nulla nel gelato Ugolini: né coloranti, né conservanti, né additivi chimici, né aromi… ma solo frutta di stagione, latte fresco, acqua “di fonte”, una “manciata di zucchero”. Poi un “innovativo sistema di mantecatura istantanea per ridurre gli sprechi e offrire prodotti più sani”. Una gelateria self service, almeno quella di Peschiera del Garda, dove sono stato io; là è necessario porre attenzione, se non si vuole uscire con un chilo di gelato con tanto di topping a centimetri. Le coppette sono grosse, anche troppo. E come i carrelli della spesa inducono a farsi riempire.

Bel locale, comunque, bella immagine: “easy”, giovane, facile, fai da te come nei moderni market… L’ho provato ed ho scoperto un gelato stile “mec”, fin troppo cremoso; per i miei gusti quasi predigerito; anche se meno dolce del suo più famoso precursore, non mi è comunque piaciuto ed ho fatto fatica a finirlo (senza topping e meno della metà della coppetta). No, non è il mio gelato.

Poi leggo sulla brochure di presentazione che è una “gelateria bio”. Bio cosa? Comunque, né nel depliant né nel sito ho trovato il logo europeo, la certificazione bio. Così com’è, sembra solo essere una dichiarazione d’intenti. Da farsi? Boh!?

Infine scrivono che “da un lato è una gelateria self service… dall’altro è anche una gelateria biologica (già detto, direte voi ndr), vicina alla tradizione italiana del gelato”.

Ecco, esatto, “vicina” e non “di tradizione”. Una bella idea, in ogni caso. Ma a me non piace.

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