News from the bottom of the wine cellar

santagiustina_viniL’innominabile ha letto il mio post in cui citavo la sua “maelstromesca” cantina ed è arrivato a casa mia, carico come uno dei Re Magi (la mirra no, quella non l’ha portata: ce l’ho io!): torta alle nocciole, un salume toscano e due bottiglie di vino “dimenticato” in fondo alla sua cantina. Incuriosito dalle mie considerazioni, è andato a cercarle ed eccole lì, davanti a noi: due botttiglie assai mature. La prima è un Primitivo di Manduria Tarantino igt Rosso del 1999, 14°. Produzione I Pastini Carparelli. Cento per cento primitivo di manduria; la seconda è un Cabernet Sauvignon S. Giustina del 1997 serie Le piccole Botti dei F.lli Giuliari di Illasi. Cento per cento cabernet sauvignon. Della prima non ricorda nulla: l’ha semplicemente dimenticata in un angolo e lì è rimasta. Mi dice, speranzoso “spero sia ancora buono, perché ne ho altre cinque bottiglie”. Speranza esaudita: il vino marsaleggia sì al naso, però oltre all’acol si sentono profumi dolci di frutta, di amarene… In bocca è subito abboccato, poi asciutto, leggermente allappante, poi fresco ed infine caldo. Ha un buon sapore e un sufficiente profumo. Non male… non male davvero. E chi lo avrebbe mai assaggiato un primitivo di dieci anni, se non lo avesse dimenticato l’Innominabile? Sei per il vino in sé, otto per la sua rarità! Della seconda, invece, ricorda tutto: “l’ho comprata da un venditore un po ‘ganassa’ che non vedo più da tempo (rapito, abduto dai marziani, morto? Boh?!) e che tanto me l’ha decantata. La metteva giù spessa… diceva che era una cantina emergente… l’ho pagata assai”. Forse ha conosciuto anche i produttori, ma nei ricordi si confonde… Di una cosa però è certo: la cantina non è affatto emersa. Di lei non si sente parlare. Io non l’avevo mai sentita. Comunque esiste ed esiste soprattutto questo vino. Questo vino “superbo da generazioni” (ma con tappo in agglomerato, si noti) che ha un profumo pungente di alcol e sotto frutta tipo prugne, ribes, prugne secche. Così così. In bocca, invece, è meglio: si sente la dolcezza donatagli dalla barrique, è morbido e fresco: equilibrato. Caldo. Bruciante. Buono. Bel vino, nonostante l’età. Ma non un grande: sette più!

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