Massimo birondellato

No, a Massimo proprio non è andato giù che ad un nebbiolo invecchiato abbiano messo un tappo di sughero birondellato. Cioè un tappo così composto: otto decimi di polvere e pezzi di sughero tenuti insieme e modellati con collanti e plastiche siliconiche e poi, a chiudere, due rondelle di sughero, incollate là dove arriva il vino. Un bel nebbiolo del 2004. Eravamo a tavola in una trattoria di Barbaresco e lui ci guardava stupefatto: “su una bottiglia così… non mi dicano che non ci stavano coi costi… e poi come fa il vino ad evolversi” (vecchia questione, non ancora chiarita). Mentre diceva la sua, ha spezzato il tappo e ci ha mostrato l’interno plasticoso. Non un  bello spettacolo, lo ammetto. Ma c’è chi pensa addirittura al tappo a vite (Save Miguel, riflettiamo!) e lo scandalo mi è sembrato minore. Comunque si pensi, il nebbiolo Ca’ Foja d’Or langhe doc del 2004, 14,5°, cantina fra Neviglie e Treiso, ci è parso un buon vino. Lo stesso Massimo ce lo aveva consigliato. Un buon nebbiolo dal bouquet ricco ed evolvente di legno, di macerazione di frutta rossa, sentori vegetali, marmellata caramellata, prugna… Buona potenza espressiva. In bocca era corposo, equilibrato e piacevole. Un buon vino “ma sarebbe stato meglio se avesse avuto un tappo degno di questo nome”. Parola di Max. E noi gli crediamo: per un viticoltore astigiano le Langhe sono infatti un obiettivo, un mito. Guai dunque ad infangarlo con scelte sbagliate!

Visite: 1254

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *