La Michelin avrà le sue ragioni e non discuto, ma sono assai dispiaciuto che Massimiliano Celeste abbia perso la sua stella. Si tratta, infatti, di un professionista assai volitivo, generoso ed empatico. La sua cucina è creativa e di ricerca, ma con profonda conoscenza delle materie prime locali e non. Poi lui è sempre disponibile ad iniziative di beneficenza o legate al sociale. Ed infine da lui si mangia bene.
Forse la Rossa lo avrà penalizzato perché impegnato su altri fronti, forse non avrà gradito il suo andare e venire. Non so, ma non ho motivo di criticare le loro scelte, ma neppure di smettere di pensare che Max sia un grande professionista. Ad maiora!
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