Le logiche illogiche e le cantine sociali

Una volta aggregavano i piccoli, dando loro la forza della cooperazione. E lo fanno ancora, ma oggi potrebbereo avere anche altri ruoli. In un'epoca di bassi ricavi e di vendite difficili, le cantine sociali potrebbero per esempio vendere direttamente il vino ai turisti e agli appassionati (cosa che fanno), ma proponendosi e non facendosi scoprire. Facendosi conoscere prima…Mi spiego: quando vado in vacanza a Caorle (Ve), cerco sempre di comprare del vino locale. Ma i negozioni di Caorle ne hanno poca scelta: le logiche loro sono diverse dalle mie. Là pomodori olandesi, vini piemontesi delle Terre del Barolo (ovunque si trovano…), formaggi danesi… Ti puoi rivolgere allora alle enoteche, ma quelle, ovvio, hanno i vini top. Buoni ma un po' più costosi: oltre i cinque euro. Mi servivano quest'anno vini più economici, così sono andato alla ricerca delle cantine locali. Quasi tutte chiuse. Ma sulla strada per Portogruaro, mi sono imbattuto in una costruzione un po' stazzonata, la cantina sociale, facente parte di un agglomerato di cantine sociali chiamato Cantine Produttori Riuniti del Veneto Orientale, Terre Marciane. Oltre alla cantina di Portogruaro, ci sono quelle di Jesolo, San Donà di Piave, Torre di Mosto, Meolo e Pramaggiore.
Ho comprato una dozzina di bottiglie, varie, una per l'altra sui tre euro. Come nei supermercati, direi. E vini doc. E mi sono piaciuti un po' tutti i vini: buono i bianchi, discreti i rossi, un po' meno affascinanti lo spumante e i vini barriquati. Ma nel complesso buoni e a un buon prezzo. Peccato, però, che una gran massa di potenziali consumatori vacanzieri non sapesse (io compreso) dell'esistenza lì vicino di cantine così: semplici e con vini economici. Tanto come quelli che si trovano nei market. Peccato. Anche se una cosa c'è da dire: erano aperte, le cantine, anche ad agosto e questo è già un passo avanti. Qualcosa di più, però, per la promozione si potrebbe fare. Altrimenti vincono le logiche del supermercato.