“La grande cucina non è né ricca né povera, è buona!”

“La grande cucina non è né ricca né povera, è buona!”
Aimo e Nadia Moroni incantano gli studenti dell’Erminio Maggia
Stresa, 4 maggio 2016

La cadenza pacata e toscaneggiante di Aimo Moroni ha incantato gli studenti di cucina dell’Erminio Maggia di Stresa. Ragazzi già grandi, essendo quelli del quinto anno, ma tutti attenti a questo signore che si è presentato loro in divisa da cuoco, offrendogli una semplice Pappa al pomodoro e parlando un po’ di sé, poco, ma soprattutto della sua idea di Grande cucina italiana: “che non è né ricca né povera, ma buona!”. Una cucina fatta partendo dalla storia delle cucine regionali italiane, anche cucine povere; ma realizzata utilizzando materie prime uniche al mondo, italiane. Senza fare del “razzismo gastronomico”, ma rendendosi conto di ciò che la natura ha dato al nostro Paese; e poi fatta d’impegno quotidiano per la cucina. Il “vostro non sarà un mestiere – ha detto ai ragazzi- bensì una missione”. Prima “lavorate con impegno e passione e poi le soddisfazioni arriveranno”.
Le sue parole hanno dato ai ragazzi l’immagine di un professionista attento agli acquisti, amante della cucina povera ma attentamente confezionata: “una semplice Pappa al pomodoro come quella che vi ho portato ha in sé la dolcezza dei pomodori italiani maturi, piccadilly o regina, l’olio di Castelvetrano e i capperi di Pantelleria”. Lo chef Aimo ha raccontato aiutato dagli interventi puntuali di sua moglie Nadia la sua passione per le materie prima, il suo andare al mercato ogni giorno, il suo viaggiare per assaggiare, provare, conoscere.

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