Ringrazio Romina

Ringrazio Romina di molte cose, fra cui anche cose piccole come questo libro che mi ha prestato. Un libro scritto da un suo amico e mio conoscente: Michele Marziani, di cui ho letto tutto. Anche questo “La cura delle stupore” è ben scritto, apprezzabile, anche se l’ho trovato un po’ pretenzioso per il suo essere autobiografia e non storia: più vero che verosimile e dunque più diario che romanzo. In alcune pagine mi riconosco (tipo quelle sul cibo), ma altre sono di un altro, Michele appunto, e le ho lette facendomi delle domande: ogni esistenza merita di essere raccontata? E i romanzieri debbono raccontare la loro o debbono, per così dire, mimetizzarsi nei racconti? Shakespeare non lo fece e la sua vita è seppellita lì ad Stratford upon Avon, anche se la sua opera è immortale. Marziani l’ha fatto ed oggi, per un po’, la sua vita è salva. Vanità? Necessità?

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