Ineffabile Coldiretti

La Coldiretti nazionale conferma ancora una volte che, quando si parla di cibo e di vino e di agricoltura, è lei a dettare la linea. I suoi comunicati, frutto di ricerca ed analisi dei dati (il consumo di spumante italiano che supera quello dello champagne, per esempio), oppure di interessati suggerimenti (tipo l'albero di Natale decorato con prodotti tipici)… provocano infatti molto spesso la ripresa e l'amplificazione della notizia (spesso in malo modo), commenti superficiali, affermazioni apodittiche… L'ultimo colpo è stato quello di sottolineare, il 21 marzo scorso, che gli italiani spendono di più per l'acqua minerale che per il vino.

Ecco il testo del Comunicato:

Con 19,71 euro mensili per famiglia, l’acquisto dell’acqua minerale è diventato la prima voce di spesa del bilancio familiare per le bevande alle quali vengono destinati complessivamente 41,06 euro tra analcolici ed alcolici. E’ quanto emerge da elaborazioni Coldiretti sulla base dei dati Istat, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, da cui si evidenzia l’avvenuto sorpasso nei confronti del vino per il quale la spesa media familiare mensile è stimata pari a 12 euro. La spesa media delle famiglie per l'acquisto di acqua minerale – sottolinea la Coldiretti – varia lungo la penisola da un massimo di 20,34 euro nel Nord a un minimo di 18,75 nel Mezzogiorno. Parallelamente all’aumento della spesa per la minerale, negli ultimi 30 anni in Italia – sostiene la Coldiretti – si è praticamente dimezzato il consumo pro capite di vino che è sceso a circa 40 litri a persona per un totale di circa 20 milioni di ettolitri. Il forte calo nelle quantità di vino acquistate dagli italiani, che ha avuto una accelerazione negli ultimi dieci anni, in cui si è verificato un calo del 20 per cento, è stato accompagnato – sottolinea la Coldiretti – da un atteggiamento più responsabile di consumo. Il vino – precisa la Coldiretti – è divenuto l'espressione di uno stile di vita “lento” attento all'equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol. Si tratta di un cambiamento che -sostiene la Coldiretti- occorre riconoscere per evitare il rischio di una dannose criminalizzazioni, mentre è necessario investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino con il suo legame con il territorio e la cultura, a partire proprio dalle giovani generazioni.”.

Vi riconoscete? Forse sì e forse no… trattasi di elaborazione su dati già di per sé sfuggenti qua e là. E, come direbbe Trilussa, se la statistica dice che mangiamo un pollo in due, non è detto che se consumi una metà a testa… 

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