Il vino nell’epoca dei senza soldi

Mettiamo il caso che io sia rimasto con pochi soldi. Mettiamo il caso. E mettiamo pure il caso che io voglia bere del vino: a cena, da solo, con gli amici… Cosa fare? 1) Prima ipotesi: con una scusa andare a trovare qualcuno che lo fa sulle colline novaresi. Idea non male. Assaggi e assaggi ma poi non puoi comprare solo una o due bottiglie di vino. Economico ma in questo caso controproducente. Da scartare; 2) seconda ipotesi: chiami Massimo che ti porti un paio di cartoni del suo ottimo e conveniente vino astigiano. Magari domani, ora, stasera ne vorrei solo una bottiglia; 3) terza ipotesi, vai da Andrea e compri una bella bottiglia, buona perché selezionata da lui. Un’altra volta. Ora si vuole sperimentare, rischiare: 4) scelgo dalle offerte che mi arrivano a casa. Offerte dei vari supermercati che stazionano qui, intorno alla mia casa, alla mia città, alla mia regione umana.
Cominciamo con un bel depliant grigio in cui trovo un discreto “vino verduzzo, pinot, chardonnay Maschio” a 2,69 euro la bottiglia. Trattasi di un vinello povero di profumi e magro, insufficiente senza le bollicine e bevuto non freddo. Non male comunque nel suo genere. Da sottolineare. Poi anche un “vermentino di Sardegna, cannonau doc Dolianova” a 2,99 euro la bottiglia. Non li conosco, ma li proverei. Poi magari vi dico.
Un depliant giallo pieno mi promette una dama da cinque litri di “vino rosso da tavola” Terrae Apuliae a 4,99 euro. Chi rischia? Boh!? Da provare. Non proverò di certo, perché già ahinoi fatto, l’Archetto pieno di “Merlot Veneto” a 1,09 euro al litro.
Bello e ben fatto il terzo depliant che ho trovato stamani in cassetta. Belle foto ed una vasta scelta. Fra cui un “Pinot di pinot Gancia, brut o rosé” (ma è pinot?) a 3,39 euro la bottiglia. Solo se hai tessera. Sempre con tessera puoi avere una “Bonarda dell’Oltrepò Pavese Poderi Riccagioia” a 2,57 euro la bottiglia. Oppure un “Bianco o rosé Lamberti” a 2,03 euro la bottiglia. O ancora un “Cannonau di Sardegna Poderi Jerzu” a 2,69 euro. O un “Gavi docg La Doria” a 3,59. Tutti nomi noti. Sarebbero tutti da provare!
Se vai nel grosso, grossissimo Centro Commerciale del paesello vicino, puoi comprare del misterioso vino “Botte Buona trebbiano, sangiovese o rosato” (oibò, è un’uva?) a 1,44 euro l’una. Decisamente un buon prezzo, ma di un vino senza firma non mi fido. Pregiudizi? Forse, ma chi assaggia poi mi dice. Meglio, per me, optare per uno “spumante prosecco Conegliano docg Maschio” a 3,61 la bottiglia. Un nome ed una faccia. Sai con chi prendertela, se il vino è cattivo. Da provare. Azzarderei anche il “bardolino, custoza, chiaretto o soave doc Palazzo dei Signori” a 2,33 euro la bottiglia. Ma non so. Neppure mi eccita il “verdicchi Castelli di Jesi doc Titolus” a 4,00 euro. Anche perché a quel prezzo so cosa prendere.
Boh!? Ora esco e compro qualcosa e poi vi racconto… O raccontate voi a me.

 

Bella foto tratta dal sito di Officina Grafica
Bella foto tratta dal sito di Officina Grafica
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