Il Leviatano a Natale

Il Leviatano è lo stato padrone che decide cosa sia bene e cosa sia male per noi; che pensa al posto nostro; che ci tratta da eterni immaturi; che ci limita e ci rende servi, con la scusa di salvarci… ridevo ieri ad un ennesimo aperitivo prenatalizio, cercavo solo di rilassarmi (annata difficile, vita spigolosa…) e l'alcool e il vino buono e la buona compagnia mi aiutavano; ridevo perché mi hanno passato un etilometro a soffio ed io, ridendo, ho soffiato ed è apparso 2.2. Oh bella! Ci ho riprovato un paio di volte, ma il valore non è cambiato di molto… Sembrava essere vero. Dunque, dopo un pomeriggio di birre e bicchieri di vino ero arrivato fin lì, a quella soglia. Ed una domanda si imponeva: come facevo ad essere ancora in piedi? Leggiamo infatti insieme le tabelle che il Leviatano ha pensato per noi: da 1.6 a 3.0 i sintomi sono “stordimento, aggressività, stato depressivo, apatia, letargia” ed io sarei dovuto essere “compromesso nello stato psicofisico, aggressivo e violento, impossibilitato a camminare, inerte, vomitante”. Avevo la faccia arrossata, questo sì, ed ero ben disposto a parlare e a dire idiozie, ma stavo bene: non volevo picchiare nessuno, non vomitavo, stavo in piedi… fra una tartina e l'altra pensavo al Leviatano che non ci considera diversi, ma uguali. Tutti da controllare, gestire, numeri non persone. Un ultimo bicchiere di vino e poi, tranquillo, in auto fino a casa. Una cena leggera e poi pronto per il Natale. Un augurio s'impone, che il Leviatano molli la presa e ci renda un po' della nostra liberta e del rischio che ognuno di noi corre vivendo.

 

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3 thoughts on “Il Leviatano a Natale

  1. Effettivamente inquietante…..  Lo sai vero a quale categoria appartengono gli individui che pur bevendo parecchio e spesso, non mostrano segni apparenti di ubriachezza….?!

    Io farei un'attenta verifica "introspettiva"…. Consiglio dettato da esperienza personale.
     
    🙂
    Paolo

  2.  

    No, no Paolo non ti preoccupare. Si racconta e non si fotografa (se la fotografia fosse mai una realtà). Così, un giorno di settimane fa, sono andato a visitare una cantina. In Langa. Prima, però, una sosta mattutina in Monferrato. Cantina di amici. Poi la visita alla Cantina langarola e la degustazione guidata. E ancora il pranzo ed infine la grapperia. Sul pullman, ridevamo e ci passavamo un etilometro ad alito che segnava, per me e per altri, dai due ai due punto due. Ma non stavamo male. Eravamo, come si dice, “scemi”: in vena di ridere, dire idiozie, spararla grossa… settimane dopo, mentre mi accingevo ad un ennesimo aperitivo prenatalizio, sfogliavo La Stampa e su un articolo si citavano Hobbes e il suo Leviatano. Mi si sono risvegliati studi e discussioni ed ho pensato che la misura uguale per tutti è un'astrazione pericolosa, da Leviatano appunto. Ho unito il momento alla riflessione, ho aggiunto il ricordo ed ecco il post… Un abbraccio 🙂 

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