Nuove Forme di Religione

Ho una collega (una fra le tante) giovane e bella. Voi direte: che notizia è? Nessuna davvero, solo che lei ama i vestiti corti e stretti e le sue forme sono ben evidenti ogni giorno e in qualsiasi contesto: gambe lunghe, fianchi importanti e busto un po’ in secondo piano. Sembra una “pitonessa”, ma quado parla si avvertono la sua semplicità e la sua “umiltà dantesca”. Però ti pone delle domande: perché fa così? Per i maschi? Per le colleghe? Per se stessa? Per “sostenere” gli studenti?

Finita la scuola l’ho incontrata ancora su Istagram dove, ogni giorno da settimane, posta foto di lei in costume da bagno al mare. Forse sono frutto di un servizio fotografico, ma siccome lei abita vicino alla spiaggia, credo siano “day by day”. Ovvio che il costume, i costumi siano ridotti ai minimi termini. Mi chiedo ancora: perché, con che fine, come mai? Autostima bassa? Esibizionismo?

Credo però che non sia altro che l’espressione comunitaria della nuova religione del corpo che impera. Nella sua semplicità, una volta avrebbe percorso le navate delle chiese pregando ad alta voce, facendosi pare attiva nelle ritualità di gruppo. Ora che il corpo è il nuovo dio, lei lo celebra ogni giorno. Una fedele. Vista così, fa meno impressione.

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