Maranzana, il Paese dei “Babaci”

Grazie a Google Map e alle sue curiose logiche sono entrato nel paese di Maranzana passando da dietro. Lì, la presenza dei “babaci”, cioè pupazzi quasi ad altezza uomo, si fa ancora più notare: sono l’unica presenza “viva” in un paesino silenzioso, in parte disabitato e dismesso. Era domenica mattina e il silenzio si faceva sentire. Se non ci fossero state delle auto parcheggiate qua e là, avresti detto che gli abitanti avevano lasciato dietro di sé solo questi pupazzi per testimoniare una vita una volta ricca ed abbondante. Una vita fatta di agricoltura, animali da cortile, osterie e negozi di vicinato… oggi vuota di case in vendita, seconde case, case abbandonate a sé. Non so ma questi “babaci” vestiti come uomini e donne della seconda metà del XX secolo mi hanno regalato una sorridente tristezza. Il paese è infatti come un set, come il villaggio costruito per… ma non è colpa di nessuno se oggi si vive diversamente: se basta meno manodopera per l’agricoltura, se non si produce più per l’autoconsumo… così è. 

Però i pupazzoni sono belli e rappresentano un pezzo della soluzione. Loro, la cantina Maranzana: bella e con ottimi vini, i sentieri per il trekking e quelli per le biciclette, le due grandi panchine nei dintorni… sono proposte turistiche originali per un territorio bello e da scoprire. Ancora vergine e dunque gradevole. In un paese vicino, Fontanile, anch’esso vuoto ma con interessanti affreschi sulle pareti delle case, un baretto aveva un forno per la farinata acceso. Qualche cliente, ombra e vino buono… segnali di fumo per chi è alla ricerca dell’originale, del non scontato…

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