Sono un Uomo di Mondo…

“Sono un uomo di mondo”, diceva Totò: “ho fatto il militare a Cuneo!”. La presa in giro suona oggi stonata, perché Cuneo sembra essere davvero il centro del mondo, almeno per quel che riguarda l’enogastronomia. Se si sfoglia la guida delle Osterie d’Italia di Slow Food (osterie di classe, sia detto. Più borghesi che proletarie); se si sfoglia, dicevamo, si trovano segnalati infatti ben 61 locali in provincia di Cuneo! Ovvio che le Langhe la fanno da padrone. Ma stupisce però lo sbilanciamento: a Torino la Guida segnala solo 27 locali, più o meno gli stessi nell’astigiano e nell’alessandrino. E, udite udite, solo 6 locali a Novara, solo 3 nel biellese, ancora meno nel Verbano Cusio Ossola (2, solo 2) e, davvero inspiegabile, solo un locale nel vercellese!

La Provincia Granda sembra dunque essere il solo luogo del Piemonte in cui i locali siano “in sintonia coi valori di Slow Food”. Cioè il “buono, pulito e giusto”. Sembrerebbe proprio così. Altrove dunque una ristorazione priva di etica, poco attenta ai prodotti e alla qualità complessiva? Direi di sì. Soprattutto nel Vercellese e nell’Alto Piemonte in generale. 

Sarà vero? Oppure è un’operazione di miopia gastronomica? Oppure un’operazione di “nostalghia” stile Accademia delle Cucina? Oppure un’operazione di marketing sponsorizzata da enti ed associazioni? Spero di sbagliarmi, ma rimane il fatto che la Guida è davvero troppo sbilanciata e ciò non è credibile. E se anche fosse, perché non cercare un bilanciamento? No, io non ci credo.

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