Forse verrà…

Solo ieri scrivevo sul prunent ed oggi Jacopo mi comunica che ci sono novità. Eccole! L’Ossola, forse, avrà la sua doc-dop: la Valli Ossolane doc. Una doc a ricaduta sotto cui si troveranno finalmente ordine i vari vini di fantasia da alcuni anni prodotti, in regime di sperimentazione, usando uve croatina, barbera, merlot, pinot nero, nebbiolo… Che sia l’inizio dell’ordine e la fine del caos?

In ogni caso, aggiungo un estratto del comunicato Coldiretti. A futura memoria.

Leggiamo: " Doc in vista per i vini delle Valli Ossolane? … Le ultime notizie sono positive e annunciano per venerdì 19 giugno la convocazione da parte del  Ministero della Pubblica Audizione per la nuova doc che, appunto, si chiamerà “Valli Ossolane”. L’appuntamento è programmato per venerdì  19 giugno a Domodossola presso il salone della Comunità Montana (vicino all’ospedale) alle ore 15,30 La Commissione arriverà a Domodossola il mattino alle 11,00 e avrà modo di visitare a verificare alcuni impianti vitati e una cantina di produzione. I Comuni di produzione interessati dal progetto del disciplinare sono: Beura Cardezza, Bognanco, Crevoladossola, Crodo, Domodossola, Masera, Montecrestese, Montescheno, Pallanzeno, Piedimulera, Pieve Vergonte, Premosello, Ornavasso, Trontano, Viganella, Villadossola e Vogogna. “In quanto ente propositore, siamo felici di questo passo in avanti: la provincia del Vco è l’unica in Piemonte a non avere una Doc ed è tempo che questa lacuna venga colmata” dice il direttore della Coldiretti di Novara e Vco Diego Furia che invita “i media del territorio ad aiutarci a dare il massimo risalto al progetto, in quanto è necessario che l’intero territorio ci creda e si impegni con convinzione”. Ancora Furia sottolinea come “l’ottenimento della doc “Valli Ossolane” possa costituire un grosso passo in avanti nel recupero dell’antica tradizione vitivinicola del’Ossola: le prime notizie della coltura della vite sulle alture ossolane risalgono addirittura al medioevo e si sa che la produzione di vini è proseguita con grande successo fino all’avvento della filossera, quando ha avuto una brusca interruzione. Grazie all’impegno diretto dei viticoltori ossolani, è stato possibile riprendere questa coltivazione negli scorsi decenni, che ha riscosso un crescente successo in particolar modo per le vinificazioni fondate sul vitigno clone di Nebbiolo “Prunent“, dal quale si orginano ottimi vini. Un merito particolare deve essere riconosciuto anche ai titolari della cantina ed enoteca Garrone, che grande impulso hanno dato alla promozione ed al recupero della produzione vinicola di queste terre”.

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