Due freak a Sizzano…

Invitato dal sindaco di Sizzano (a proposito: complimenti per la rielezione al pelo: 5 voti!), entro a far parte della commissione n°3 di degustazione dei vini locali. Non un concorso ma solo una rassegna. Tre commissioni, fra cui la mia; 18 degustatori in tutto. Noi ne assaggiamo sedici, fra cui il sizzano doc vincitore, il Paride 2005 (a cui abbiamo dato, come commissione, 85 punti). Un vino che profuma di frutta, anzi marmellata cotta, quasi tostata. In bocca è asciutto, corposo, equilibrato. Si sente un po’ di barrique (forse). Buono. Oltre al vincitore –le altre due categorie erano quelle del colline novaresi rosso e del colline novaresi bianco- la nostra commissione ne ha assaggiati altri di meritevoli o meno. Fra cui due “freak” che mi hanno inimicato (per sempre direi) gli altri membri della commissione. Si trattava di una vespolina del 2007, un Colline Novaresi Rosso doc, segnato con il numero 17 (poi, quando scoprirò, vi dirò di chi è). Un vino indubbiamente venuto male, con profumi assai particolari: che alla mia sinistra definivano sulfurei, alla mia destra “cadaverici”, più in là “ignobili”. A me ricordavano l’armadio della nonna Irma: un mix di profumi leggermente canforati, acri, di chiuso… Particolari, non male nella loro unicità. Venuti per caso od accidente, direi. Non voluti. Mamma mia: me ne hanno dette di tutti i colori! Un po’ meno scandaloso il mio apprezzamento per un sizzano doc del 2003, che mi dicono essere di Bianchi. Un vino figlio di un’annata originale. Con colori ancora sorprendentemente giovani. Al naso un profumo di frutta cotta, caramellata sul fondo di una padella, un po’ di tostatura. In bocca era magro, asprigno, allappante, poco equilibrato. Più giovane, acerbo, in bocca che al naso, ormai maturo. Non male, in senso assoluto, per la sua originalità. Ottimo, se si pensa all’annata. Noi gli abbiamo dato 80. Nella commissione numero uno, un originale mio pari ha lottato per il 90. Comunque sia, un altro bel “frikkettone”…

Fischiare o canticchiare a ritmo: “…spiegateci perché / se non pensiamo come voi / ci disprezzate, come mai / Ma che colpa abbiamo noi / E se noi non siamo come voi / e se noi non siamo come voi / e se noi non siamo come voi / una ragione forse c’è / e se non la sapete voi / oh ye / e se non la sapete voi / ma che colpa abbiamo noi”. Oh ye!

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