Dieta Mediterranea a chi?

Me lo raccontavano l’altra sera: avere amici in Grecia significa ingrassare. Ed io ribattevo: ma anche averne in Meridione! Sì, ma mai come in Grecia: “là, ad ogni ora del giorno, mangi, sei invitato a mangiare, devi mangiare per non “offendere”… il film: ”Il mio grasso, grosso matrimonio greco” ne è l’emblema, mi dicevano. Un cameo, la scena della ciambella…
Là, dunque, pance prominenti e non certo fisici apollinei da statue antiche; né fisici alla Leonida cinematografico o di altri recenti miti rinnovati dal cinema. In Grecia, metà delle persone adulte sono sovrappeso, in gran parte obese. E più uomini che donne. I dati si ricavano dalla rete, dati dell’Oms o dell’Unione Europea. Dati certi. Mi sono informato.
E, curiosità fra le curiosità, “al Congresso Europeo dell’Obesità sono stati presentati dati prodotti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Essi indicano che la frequenza di sovrappeso ed obesità in Italia, Grecia e Spagna è elevata e aumenterà di molto nei prossimi anni” (www.fondazioneserono.org).
Ma guarda un po’: i Paesi della Dieta Mediterranea… Patrimonio immateriale dell’umanità! Eppure, nel 2014 l’OMS ha pubblicato dati mondiali. Da essi emergono curiosi spunti di riflessione: in Italia la percentuale di persone sovrappeso di ambedue i sessi era del 59% e quella degli obesi del 21% nel 2014, quattro anni prima i rispettivi valori erano 57% e 20%. Considerando che dati raccolti dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) nel 2000 indicavano una frequenza dell’obesità in Italia del 9% e del sovrappeso del 34%, vuol dire che, negli ultimi quindici anni, c’è stato quasi un raddoppio dei soggetti obesi e sovrappeso nel nostro paese. In Grecia, dal 2010 al 2014, invece la frequenza del sovrappeso è passata dal 53% al 61% e quella dell’obesità dal 21% al 23%; in Spagna i rispettivi valori erano 61% e 24% nel 2014 e 59% e 22% nel 2010. Italia, Spagna e Grecia sono paesi mediterranei per antonomasia, nei quali le abitudini alimentari rispecchiano quella dieta mediterranea della quale si vantano i benefici per la salute, ma “evidentemente fra questi benefici non c’è la riduzione del rischio di sviluppare un eccesso di peso”.
Se si confrontano i dati sopra riportati con quelli di altri paesi europei, si scopre che in Germania la frequenza dell’eccesso di peso, dal 2010 al 2014, è passata dal 53 al 55% e quella dell’obesità dal 19 al 20%, gli stessi valori per la Svezia sono 54 e 56% e 19 e 21%. Che il burro faccia ingrassare meno dell’olio? Il salmone meno della pasta al sugo? Non so, ma questi numeri sembrerebbero sfatare alcuni dei luoghi comuni che riguardano l’alimentazione o potrebbero significare che oramai l’alimentazione non segue più gli schemi tradizionali: più evocata che praticata dunque.
Insomma, una “Grassa, grossa dieta mediterranea”!

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