Di passaggio in Irpinia

Di passaggio in Irpinia

 

 

 

 

 

Le due aziende hanno i vigneti e le cantine contigue, ma stile leggermente diverso: la Tenuta Cavalier Pepe, infatti, ha il suo showroom aziendale nella cantina stessa, attiguo ad un grosso ristorante stile rustico, La Collina, in cui è facile vedere le colline vitate ed “ulivate” di Sant’Angelo all’Esca, Luogosano e dintorni; Vinosia, invece, ha il suo in un elegante, stiloso locale di Atripalda con cucina, banco di degustazione, modernità ovunque… un pezzo di cultura urbana in terra campana. Fra i vini assaggiati, tutti buoni, mi hanno sorpreso il Taurasi docg Opera Mia della Tenuta, un vino ricco, complesso, da lungo invecchiamento… Buono, ma da lasciare lì per un paio di anni. Ancora maggiore impressione ha suscitato in me un fiano riserva, non ancora in commercio, con selezione di grappoli, passaggi in barrique e lavorazioni a freddo… un vino terziarizzato, asciutto, minerale, d’annata… un bianco borgognone. Anche se non proprio un chablis come suggeriva il cantiniere. Ottimo, da trovare e provare!

Da Vinosia abbiamo assaggiato quattro vini: il Fiano di Avellino 2011, “annata straordinaria”, un vino elegante e femminile. Assai diverso dal corposo e maschile Greco di Tufo docg del 2011 che profumava molto di frutta, fiori, verde; con una bella freschezza piena, gusto di mela, frutta acerba, note minerali; corposo; poi un rosso Irpinia Aglianico doc 2011, ancora giovane ma già profumato, già piacevole, coloratissimo; e ancora: un Marziacanale 2007 cru di Irpinia Aglianico doc, dodici mesi di barrique. Vino impegnativo, denso, fitto… caffé, frutta caramellata, vaniglia. In bocca asciutto, amaro, impegnativo… agli americani di “Wine Spectator” è piaciuto e g li hanno dato 95/100; altro vinone -ed ultimo assaggiato- il Taurasi docg Rajamagra 2005. Un vino che mi ha sorpreso. Nasce da vigne vecchie, poco produttive; poi almeno tre anni di maturazione in botte e altri mesi in bottiglia. Ne risulta un vino che profuma di tostatura, amarene, marmellata di amarene però, caramello di frutta rossa. In bocca è asciutto, leggermente amaro da tannini nel finale. Corposo. Intrigante. Può durare anni, come i grandi vini piemontesi e toscani.

Cosa mi porterei su un Isola deserta: casse di Taurasi docg (sia Pepe sia Vinosia), casse di fiano riserva (Pepe) e casse di Greco di Tufo Vinosia… Chissà se si abbinano bene al pesce e alle noci di cocco? Macheccenefrega! Ahahaha 🙂

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