Colazione quasi langarola

Colazione quasi langarola

Mi caricano su un’auto e mi portano a fare colazione in un’azienda vitivinicola nelle Langhe. Nulla di langarolo però: una vecchia cascina in parte disabitata e cadente, in un’ala della quale vive una famigliola contadina (padre, madre e figlio) che coltiva uva e fa vino e coltiva nocciole. La cantina è ricavata nella vecchia stalla, ma non ha nulla di poetico: pulita, bianca e dipinta, con una stufa a tenere al caldo i vini. Però ci offrono un tavolo, salumi e formaggi, simpatia e generosa accoglienza. E poi cominciano ad aprire bottiglie e farci assaggiare il loro vino. E noi assaggiamo, rendendoci conto, verso le 11,30 che sarebbe stato poi difficile pranzare con una colazione così ricca e saporita.

Assaggiamo due vini soprattutto: un dolcetto Dogliani 2016 docg Frairöt e un Dogliani Superiore docg 2013. Io preferisco il primo, non barriquato e più fresco; ma i miei amici preferiscono il secondo, dal gusto, come si diceva anni fa, “internazionale”. I vini sono perfettibili, ma complice l’atmosfera di festa ne beviamo e ne compriamo assai. Buoni.

E il nome dell’azienda? Stavo dimenticando: è la Ferrua Luigi ed è di Rocca Cigliè (Cuneo). Se passate, non dite che mi conoscete. Abbiamo un po’ esagerato!

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