
L’ho sempre pensato: se hai fortuna e azzecchi la location, con il cibo di strada puoi fare fortuna. Ovvio che devi avere voglia di lavorare. Lo pensavo giorni fa alla Festa di San Vito nel mio paesello, Omegna. Lì, per una mezza ciabatta con mezza salamella, cipolle e peperoni grigliati, e uno schizzo di senape ho pagato sette euro, più cinque per una birra alla spina da 33cl. E mangiare in piedi o su un tavolo con panche, stile sagra di paese. Nessuno si è lamentato però, mentre per prezzi analoghi (e servizi migliori: bagni, spazi, offerta) sui grill autostradali si abbatte ogni anno una valanga di critiche. Se poi ci avesse provato un bar -apriti cielo!- sarebbero stati ticket rimpallati sui social. In una festa, invece, bella e gaudente, nessuno ci ha fatto caso e il gestore (impegnato, affaticato certo) ha avuto il suo bel guadagno. E onestamente, sia detto. Meglio che vendere droga, viene da dire…