Passi lo straniero!

Ho finalmente conosciuto di persona lo svizzero Christoph Kunzli. Me lo immaginavo diverso, un po’ più fisicamente eroico visto quello che ha fatto. Ha infatti salvato un vino doc, il boca doc, che stava scomparendo. Uno dei vini più rari d’Italia era infatti destinato a scomparire. Ma lui, invece, eroico investitore svizzero, ha comprato, ha ripiantato, ha vinto premi, ha guadagnato punti nelle classifiche, ha ridato vita con la sua azienda (Le Piane) ad una zona che oggi vede un manipolo determinato di giovani produttori. Salvato dunque un vino singolare, da terreno vulcanico, minerale; che si fa spazio fra i boschi e sulle tavole del mondo… Eppure se guardi questo signore svizzero pensi sia un impiegato statale; un docente di matematica in pensione; un non so cosa… eppure. Eppure è lui che fa vini buoni, buonissimi, con intelligenza. Ed è un extracomunitario. Ma nessuno si lamenta di lui. Anzi rappresenta un modello di cittadinanza attiva, di borghese illuminato, di cittadino del mondo che è venuto in Italia ad investire e a vivere. Ci sono extracomunitari ed extracomunitari, vero, però la sua vicenda fa pensare. Non è sullo straniero che dovremmo concentrare le nostre attenzioni, semmai sulle regole e sull’intelligenza piuttosto. Passi lo straniero…

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