Il bagno che sa di barrique!

Vado a Verbania per ritirare delle analisi. Villa Caramora, sul lungolago. Entro, prendo e prima di uscire vado in bagno. E lì, per un istante, rimango folgorato: il bagno sa di barrique! Sapete, quel profumo dolce, vaniglioso, basso… che si sente togliendo il tappo di silicone di una barrique. Prima questo profumo, poi, magari molto poi, il profumo del vino.

Un attimo di smarrimento, a pensare di essere altrove invece che lì; poi mi desto e mi lavo le mani. Il sapone sa di lavanda. Un mix curioso, piacevole. Tanto profumo. Il profumo esagerato sembra piacere, dà l’idea di essere altrove e non in un bagno pubblico. Affascina, è esotico. Capisco perché i vini barriquati piacciano. Sì, lo so: non vanno più di moda. Eppure piacciono ancora tanto. Sono immediatamente piacevoli, ricordano il mondo esagerato e innaturale in cui viviamo: bagni senza profumi che si trasformano in anfratti di giungle letterarie; vini da climi temperati che si palesano come flora lussureggiante.

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