Chissà perché…

Chissà perché, quando “pulisci” il computer trovi un sacco di cose interessanti. Come questa degustazione d’inizio gennaio: Mirco, Gianni ed io. Di fronte a noi quattro vini della Tenuta Capretto, Piemonte.

Scrive Mirco: “Ciao Ric, poche note sui vini di ieri sera, solo per un confronto al fine di sintonizzarci tra noi, Incominciamo con il primo vino che abbiamo assaggiato.

1) Grignolino: vino giovane dal color cerasuolo, con pochi profumi sia primari che secondari, ma con una discreta consistenza e acidità, buona la gradazione alcolica (13°…? ) discreto il corpo, con una buona persistenza gustativa, molto pulito in bocca, tenendo presente che stiamo parlando di un Grignolino direi che per alcuni versi è sorprendente. Adatto con tutti gli antipasti.

2) 1° Barbera: rosso dalla tonalità porpora con una buona persistenza nei profumi, all’inizio si trova un leggero spunto acetico che con il passare del tempo, si trasforma in una piacevole nota vivace, vino dal mio punto di vista non perfettamente equilibrato e con qualche spigolosità. Pensando ad un abbinamento, lo accompagnerei volentieri ad un piatto di cucina regionale come potrebbe essere lo zampone con le lenticchie. Note di mora e fragola.

3) Barbera d’Asti: sicuramente il più sorprendente della serata, colore rosso rubino intenso, con profumi terziari già in evidenza, vino già maturo sicuramente con ottime possibilità evolutive verso l’invecchiamento, corposo con note floreali decise al palato, ricorda la prugna matura la confettura la ciliegia. Assolutamente equilibrato e ben riuscito, note di vaniglia presenti dovute ad un leggero passaggio in barrique. Accostamenti: primi piatti con selvaggina, x usare un eufemismo le pappardelle al sugo di lepre sono la morte sua.

3) Barbera Riserva: colore rosso rubino tendente al granato, profumi terziari gi à evoluti e ben presenti, vino con grande stoffa, sicuramente adatto ad un lungo invecchiamento e con elevata gradazione alcolica (14°) il tutto molto ben equilibrato, persistente al palato e al contempo pulito, il tutto ottenuto con un sapiente utilizzo (fin troppo ) della barrique. Comunque complimenti ai produttori. Accostamenti: azzeccatissima la Fiorentina alla griglia.

4) Il Passito: alla vista potrebbe ricordare il più blasonato Barolo chinato, scuro tendente al nero, vino molto spesso e di grande corpo,in bocca una esplosione di zuccheri che ricordano senza false interpretazioni l’uva sultanina, i datteri e le prugne secche. Accostamenti? Cioccolato e formaggi erborinati.

Conclusione: grande serata Ric, con ottimi vini, complimenti all’amico Gianni”.

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