Cammini nei corridoi del supermercato e comincia trovare gli spumanti e gli champagne in offerta. Uno, in una bella confezione di plastica rossa, lo compri per portarlo da Bruno. Che ti ha invitato a cena.
Torni a casa e ti ricordi che Michele Marziani, venuto ad Omegna per presentare il suo ultimo libro (“La trota ai tempi di zorro”), te ne aveva regalata una di bottiglia di champagne. Dono accompagnato da parole di lode per il produttore. La cerchi, la ritrovi, la prepari e la apri, abbinandola ad un bouquet di verdure in pinzimonio.
Ottimo. Aveva ragione. Questo champagne José Michel e Fils, millesimato del 1997, 12°, è veramente buono. Più giallo che paglierino il colore (ma cosa c’importa del colore? Mica siamo sommelier); profumi piacevoli di fiori, crosta di pane… In bocca è corposo, la freschezza c’è –è uno champagne- ma è ben equilibrata con la morbidezza. Gran bel bicchiere!, direbbe il mio amico Luigi.
Uno champagne da auguri. Nel mio caso a Michele, a Monica e a Filippo.