Sono stato a trovare due amici che hanno ristoranti in val Formazza, a Viceno, frazione di Baceno, e a Mozzio di Viceno, frazione della frazione. I due amici si chiamano Ugo e Fabio; i loro locali, Edelweiss e Buongusto. Da entrambi si mangia bene. Lo dice ciclicamente anche Edoardo Raspelli, il famoso critico che ha una seconda casa lì, più o meno fra i due locali. Ed è di casa: assaggia, consiglia, apprezza e scrive… Gli dovrebbero fare un monumento.
Bella giornata di sole di uno strano inverno. Ottimo pranzo all’Edelweiss (la prossima volta vado al Buongusto: l’ho promesso). Torno a casa con due bottiglie di vino da assaggiare. Il vino della casa dell’Edelweiss e un vino fuori commercio prodotto dalla scuola d’agraria di Crodo, appena lì sotto.
Il primo è pessimo. Si tratta di un barbera monferrato doc, senza annata, 12,5°, imbottigliato dai Fratelli Ressico di Domodossola. Etichettato con il nome del locale. È un vino poco profumato –e fin qui-, si sente solo un po’ di legno vecchio, una nota leggerissima speziata: un vino ossidato? Ma in bocca subito dà un gusto fruttato, per poi confondersi con leggere note acetiche, asprezza e acidità. Note di ossidazione. Poco piacevole, anzi cattivo: che abbiano mescolato vini di diverse annate? Mi spiace per Ugo. Ma son contento che Raspelli non l’abbia mai assaggiato: chissà cosa avrebbe detto del locale? Come minimo di cambiare vino della casa.
Il secondo vino era un misterioso Sostign, riserva (di che?) del 2003, 14,5°…Un rosso iperbarriquato, con l’odore di legno, di comò, di cassetto che ti riempiva le narici; solo l’odore dell’alcool si faceva strada, dopo un po’. E con un poco di fantasia sembrava di sentire della frutta rossa in macerazione, la marasca, in lontananza. Forse me la sono immaginata. In bocca, subito si sentiva abboccato ma ben equilibrato con l’acidità. Pieno, ma con poco gusto. Sufficiente. Monica, senza dire nulla, l’ha allungato con l’acqua.