C’ero pure io…

castelg_02C’ero pure io alla festa d’estate della Chic, cioè della Charming Italian Chef: emergente associazione di giovani cuochi assai impegnati, assai bravi, assai quotati, assai creativi, assai assai assai… C’ero pure io a Castelguelfo (Bo), un po’ in disparte, ovviamente, perché non conoscevo nessuno se non Aldo che mi aveva portato con sé per compagnia e per un lavoro che forse si riusciva a fare… C’ero anch’io ad assaggiare piatti di alta cucina (“non è che ci sia da spiegare –mi ha detto Aldo ad un certo punto- cosa sia l’alta cucina a quelli che non la comprendono. È inutile”. Amareggiato, direi, ma realista). Comunque, c’ero anch’io ad assaggiare i piatti del patio a semicerchio. Sentite che menù! Aperitivo con Prosecco brut, e cuochi chic all’opera: Stefano Pinciaroli e il suo Tortello Ripieno di pappa al pomodoro all’olio a crudo delle colline Fiorentine (non male); Andrea Angeletti e le sue golosissime Perelle fritte di nonna Giannina; Gunther Piccolruaz con la sua fresca Zuppetta di cipolle “azzurra” salasa di vino e sgombro (ottima), nonché con un’acidognola e gradevole Spuma di stracchino “Vidali” con salame del Carso all’aceto d’uva “Sirk”; Domenico Cilenti e le sue Alici marinate al Bombino (buone); Elena Pilò e il creativo Fumè di salmone in salsa di limone allo zenzero. Tutto buono. La cena però è stata ancora meglio. Ecco: Enrico Bartolini con il suo metafisico e delicato Patate, uovo e uova in abbinamento al Rosé Brut “Le Robine”; Flavio Costa e la sua strepitosa Crema di zucchette trombette, seppie al nero e scorze di limoni candite in abbinamento al Vermentino Riviera Ligure di Ponente 2008 di Le Terre Rosse;  Andrea Ribaldone e la sua simpatica Cipolla gialla di Castellazzo cotta al sale e ripiena, in abbinamento alla Barbera Scarpa Vini;  Valerio Centofanti e il suo Cannolo di pane croccante con coratella morbida d’agnello in abbinamento al Rosè Privè Brut di Dora Marchese;  Andrea Angeletti alle prese con il Riso selvaggio del Canada (che ndr) incontra le mazzancolle dell’Adriatico e il tartufo di Acqualagna in abbinamento Verdicchio Castelli Jesi di Az. Agr. Vallerosa Bonci (entrambi non male, davvero); Giovanni Grasso e i suoi Agnolotti ripieni di carne, olio di nocciole e Grana padano in abbinamento alla Barbera d’Asti Doc Panta Rei 2006 di Contratto: piatto piacevolissimo nella sua apparente semplicità; seguiva  Paolo Trippini con il suo Farro perlato di Alviano con doc di Corbara salsiccia e salsa di zucchine al basilico in abbinamento al Corbara doc di Castello di Corbara. Buono; Giuseppe Mancino con il Risotto con peperoncini verdi affumicati limone amalfitano e gamberi rossi leggermente scottati in abbinamento al Vermentino Litorale di Cecchi; Paolo Barrale con una strepitosa Carbonara di baccalà…. vermicelli tiepidi con maionese di baccalà , pomodoro e cipollina in abbinamento al Cutizzi docg Greco di Tufo di Feudi San Gregorio; Domenico Cilenti e i suoi Maccheroncini con guanciale di Apricena, pomodorino e insalatina di salicornia abbinati alla Falanghina e Negramaro igt di Alberto Longo Paolo Leo. Ottimo piatto. E, ancora: Stefano Pinciaroli e il suo Medaglione di cinta senese su letto di cipolle rosse di Certaldo brasate e caviale di aceto balsamico in abbinamento al Morellino di Scansano, Val delle Rose di Cecchi; Marco Sacco e la sua ottima Battuta di fassona, cialda di riso e agretto al lampone in abbinamento ai Vini Scarpa; Gunther Piccolruaz con un piacevolissiomo Petto d’anatra farcito di fegato grasso e fichi con ciliegie cotte al Terrano, mousse di ceci e insalatina abbinata ad un Vistorta Conte Brandolini Merlot 2004 Magnum Il Carpino; Raffaele Liuzzi con Sardoncini nudi di Cattolica abbinati ad un altro ottimo vino de Il Carpino: il Vis Uvae ; Riccardo Agostini e il Trancio di maialino da latte con pinzimonio di verdure e mele Granny Smith in abbinamento al Valturio Sangiovese e all’Albana Secco di Fattoria Zerbina. Per finire i dolci: Pietro D’Agostino e il suo apprezzatissimo Cannolo siciliano abbinato ad un marsala di sedici anni, un vero e proprio rosolio: Donna Franca Marsala riserva di Florio; Davide Botta ed un’inconsueta Zuppa dolce di lenticchie alla vaniglia con cannelini ripieni di mousse al cioccolato amaro. Una grande cena, anche se in piedi, che io ho condiviso con un centinaio di appassionati. Due, anzi tre sono gli auspici che mi faccio: che ci sia un’altra volta, che riesca a prendere degli appunti stando seduto e che la fortuna arrida a questi valenti giovani cuochi italiani. Ad maiora!

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