Cammino e leggo

Cammino per la cantina di ALMA, nei sotterranei della Reggia di Colorno, e trovo una bottiglia di ghemme docg Torraccia del Piantavigna del 2004. Bella bottiglia. Buon vino. Sorpresa. Piacevole sensazione di trovare un compaesano in un paese lontano: "che sorpresa! Anche lei qui! Ma dai!"… Insieme, camminiamo, ci incrociamo in una storia che inizia e che, in minima parte, è anche nostra.

ghemmeNei giorni precedenti, aprendo la posta, avevo trovato un comunicato stampa, un po’ pomposo ma vero: “Il Rinascimento dei vini novaresi”, s’intitolava. Diceva, infatti, che “Dopo il Tre Bicchieri assegnato al Ghemme DOCG 2004 nella Guida ai Vini d’Italia 2009, la Torraccia del Piantavigna riceve il Tre Bicchieri con il Gattinara DOCG 2005. È la prima volta che un’azienda del Nord Piemonte riceve il massimo punteggio nella guida Vini d’Italia con le due denominazioni simbolo del territorio: il Gattinara DOCG e il Ghemme DOCG.”.

Non male, davvero, pensando soprattutto a cosa era il vino novarese solo quindici anni fa.

Cosa dicono in azienda?  “Siamo felici del risultato perché dimostra il valore del nostro territorio… Si tratta di un’area difficile da coltivare che negli anni ha visto diminuire la propria superficie vitata. Eppure, la combinazione di microclima e suolo consente di ottenere dei grandi vini”.

"Ma dai: anche lei qua!?".
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