Confesso, sono impallinato dai social: mi piace vedere cosa postano gli altri, mi piace discutere… da tempo ho capito però che alcune persone non sono vere, sono solo dei chatbot; oppure che sono profili falsi, che intervengono nelle discussioni in modo offensivo, ingiurioso: sono semplicemente dei “vandali” senza foto, né vita propria se non quella dei propagandisti. Ma poi conosco anche persone vere che utilizzano il proprio profilo solo per fare propaganda, per criticare… non ci sono foto della loro vita privata, nessun post condiviso che non sia politica o critica sociale. Sono persone vere, ma a due dimensioni. Anzi una: la politica, la calunnia politica, la discussione reiterata, la condivisione di post in linea, opinioni misteriose, pezzi di notizie… insomma: populismo e disinformazione. Di questi sei o sette che conosco, uno solo fa politica: gli altri si limitano a parlare di, a fare propaganda di, a cercare di… mi verrebbe da liquidarli come “segaioli”: invece che farlo, il “sesso” lo sognano. Ma poi mi accorgo che è un giudizio limitato: loro “vivono” sulla rete: hanno followers, seguaci, altri troll come loro che pompano i loro superficiali giudizi. E qui credo entri in gioco Pirandello, la psicanalisi, la mancanza di cultura e un mondo che è anche parte di noi. Così come una volta ci si “mascherava” per andare in piazza, ora lo si fa sulla rete.
Uomini o Avatar?
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