Un’ora alla stazione di Arona

Capisco la vittoria della destra: una risposta alle angosce della modernità.  Basta un’ora alla stazione di Arona (No) di un venerdì pomeriggio per averne un assaggio. Uomini con cane che stazionano senza una ragione, bevendo birra; ragazzini che giocano a pallone, vociano, invocano Allah, attraversano i binari, fanno gruppi ed urlano manco fossero all’oratorio (ma esistono ancora?); c’è chi fuma e spegne i mozziconi a terra (eppure i portacenere ci sono!); un curioso signore col monopattino entra dai cinesi e compra dei gratta e vinci. Esce lì gratta e li abbandona lì. Mah!? Si respira disordine, menefreghismo, maleducazione ed inciviltà. Pensi (e pensi male) che un po’ di “randellate” potrebbero sistemare il tutto. Ed ecco che anche tu diventi meloniano (ma poi lei queste cose non le fa). 

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