A Proposito di Vegani

A Proposito di Vegani

A proposito di vegani: credo che siano sempre di più. Almeno lo deduco da alcuni, piccoli, episodi che mi sono capitati negli ultimi giorni.

Oggi scopro che mia nipote è vegana. Sulla tavola pasquale, oltre a colorate e saporite verdure, faceva bella mostra di sé anche una “maionese” vegana, senza uova, comprata in una bottega specializzata. Non avevo voglia di leggere gli ingredienti, ma mi ricordo bene che era “made in Germany”. Non male, comunque: credo fosse fatta con la lecitina ed altro, tipo limone, olio, sale, senape…

Porta Tovaglioli

Ieri ho pubblicato su FB una foto un po’ brutale, tratta dal sito di Altissimoceto, ed ho scoperto che due miei corrispondenti lo sono. Ed erano anche un pochettino indignati della foto e del contesto…

Sabato scorso, dalla famiglia Zanello, viticultori ed imbottigliatori in quel di Ozzano Monferrato, si discuteva di chiarifiche e di certificazione vegana del vino: “senza caseina”. Mi diceva Massimiliano che si sta discutendo in sede UE affinché venga segnalata in etichetta. Oggi è una dichiarazione volontaria -ed io l’ho incontrata un paio di volte- ed un suo eventuale obbligo crea un poco di amabasce, perché difficile, costosa; anche perché “non tutti sanno che la chiarificazione è uno dei trattamenti che vengono applicati nella produzione del vino al fine di migliorarne la limpidezza, curarne i difetti di odore e sapore, migliorare le caratteristiche sensoriali (eliminare aromi di ossidazione, tannini astringenti o amari), migliorare le caratteristiche di filtrabilità, valorizzare le caratteristiche aromatiche e gustative naturali del vino, stabilizzare la carica microbiologica. Il processo di chiarificazione viene attuato anche nella produzione dei succhi di frutta, in particolare quelli limpidi, delle birre e dei sidri. La chiarificazione avviene naturalmente nel vino per effetto di alcuni enzimi presenti in esso, ma richiede del tempo; può essere accelerata mediante metodi fisici (filtrazione) o chimici. In questo secondo caso, vengono aggiunte al vino sostanze organiche, molto spesso di origine animale (gelatina, sangue bovino, albumina, caseina, colla di pesce), o sostanze minerali che provocano la sedimentazione dei solidi sospesi, i quali possono in tal modo essere rimossi. La filtrazione è più veloce ed è necessaria nella spumantizzazione. La chiarificazione con metodi chimici è più semplice ed economica. In base alle leggi vigenti, non è possibile avere la sicurezza che un vino sia vegano, a meno di non avere la garanzia direttamente dal produttore”. Parole tratte dal sito http://www.wehaveadream.info. A cui posso solo aggiungere che, di gelatine, colle di pesce, sangue non ho mai sentito parlare. Ma certo sì di albumine, bianchi d’uovo, caseina e carboni vegetali…

Due indizi sono una coincidenza; tre, una prova!

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