Tutti (o quasi)

Tutti (o quasi)

 

Provate anche voi a sfogliare la bella pubblicazione che la mia Provincia (del Verbano Cusio Ossola, alto Piemonte) ha realizzato“Guida alla vendita diretta dei prodotti agroalimentari del Verbano Cusio Ossola”; provate e avrete come me un senso di mancanza, di non finito, di confuso… O forse sono logiche che non appaiono. Anche se nel comunicato stampa si dice che “I punti vendita, che corrispondono ad altrettanti produttori, inseriti nella guida sono 76: questo il numero di coloro che hanno risposto all’invito della Provincia ad aderire all’iniziativa. Superfluo far notare come siano molti di”; anche se si dice questo, la confusione rimane.

Mi spiego, con ordine: a prima vista sembra un elenco di aziende agricole che vendono direttamente ma non è così. Nel primo capitolo, dedicato a “Carni,Salumi e salati”, si ritrovano insieme allevatori e macellai, produttori e trasformatori. Fra i trasformatori, non tutti vendono al dettaglio ma solo all’ingrosso. E dunque? Bho!?

Nel secondo capitolo, “Conserve Alimentari”, di certo manca Fabio Pizzicoli che a Bognanco realizza conserve alimentari degne di nota (ed eleganti e raffinate). Ci sono però degli interessanti artigiani, come Borgo Monti o i frati del Monastero di Germagno.

Nel terzo capitolo, “Erbe Officinali”, il soggetto è uno solo: il Consorzio Erba Bona. Buone cose, nulla da eccepire.

Segue il capitolo dedicato all’Olivicoltura. E qui si segnala solo l’APO, l’associazione che riunisce i produttori avicoli del VCO. Ma nulla su produttori. E nulla soprattutto su vendita. Cosa serve allora? Boh!?

Via, poi, con “Paste Alimentari, Gnocchi, Polente”. Breve capitolo con due produttori: uno famoso –che vende solo all’ingrosso- (e che serve allora?) ed uno meno famoso, una bottega artigiana, che –bontà sua- vende ai privati. E, allora, gli altri pastifici artigianali? Perché non segnalarli? Boh!? Hanno risposto davvero così in pochi?

Il discorso fila un poco di più,invece, per i “Prodotti Caseari da Latte Vaccino e/o Caprino”. Ne segnalano sedici, fra cui un’associazione che non vende ma promuove ed un distributore alimentare che non vende ai privati (e dunque? Boh!?).

I “Prodotti da Forno”, poi, sono una babele. Fra panettieri e pasticceri o panetto-pasticceri non si capisce con che criterio siano stati selezionati (selezionati?) e poi perché siano così pochi: undici?

Uno in più, dodici, gli apicoltori selezionati. E meno male che è una voce importante nell’agricoltura locale!

La metà esatta, sei, i nominativi del capitolo dedicato ai “Prodotti Ortofrutticoli”. Due di meno, quattro, i venditori di “Prodotti Vari”: salumi e formaggi (ma non c’erano i capitoli appositi?), uova, patate e ortaggi (?).

Dopo molte domande, una sorpresa! Sono ben tre i produttori di vino in provincia: ai pionieri F.lli Garrone si affiancano, infatti, sia l’Istituto Professionale Statale per l’Agricoltura e l’Ambiente Fobelli di Crodo –con il suo bianco Terrazzi Antichi (e la sua birra artigianale)- sia le Vigne di Pietra di Emilio Nuraghi a Viganella che dalla vendemmia 2011 produce un Piemonte Pinot Nero doc. Un vino assolutamente da provare e da comprare! Un pinot nero! Il vino dei testardi…

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