Controluce

Certe notizie si devono leggere in controluce. A volte pensi che chi le scrive, al contrario, lo faccia per pudore, paura… cosa, non saprei. Prendete questa notizia (“Ristorazione Collettiva”, n°312 del 2010): “In vigore dal primo settembre… Nuove regole sul commercio del vino fra Unione Europea e Australia… con efficacia immediata, il divieto di utilizzare per i vini australiani le denominazioni tipiche europee. Per alcune di esse (perché? ndr), tuttavia, il divieto è posticipato al primo settembre 2011 (“champagne”, “marsala”, “porto”, “sherry”, “burugundy”) e, nel caso del “tokay”, a settembre 2020… inoltre… per continuare ad usare alcuni termini per vini di qualità australiani esportati in Europa e venduti sul mercato nazionale (si tratta in particolare dei termini “vintage”, “cream”, “tawny”)…" capito? In Australia si sono prodotti e si producono ancora vini “taroccati” o con effetto scia (ei più famosi, ovvio). E noi che ci facciamo prendere spesso dal fascino di quella terra e dei suoi vini… meglio pensarci su, prima di comprare. 

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