Cronaca di una visita mai fatta

La cantina Colle Massari è nata dalla volontà dei fratelli Maria Iris e Claudio Tipa e comprende ora tre realtà produttive ed una ristorativa: Castello Colle Massari, Grattamacco e Poggio al Sotto; nonché l’Azienda Agrituristica Montecucco.
I miei allievi con i colleghi docenti di Sala ed alimentazione ci sono arrivati grazie ad una conoscenza fatta al Vinitaly lo scorso anno. Si trattava della distilleria Nannoni Grappe di Paganico (GR) che, leggo, è “Alambicco d’Oro” con “una selezione di 20 Grappe premiate con medaglia d’oro e doppio oro ai principali concorsi internazionali”. L’hanno visitata e ne sono rimasti entusiasti per la competenza e la ricerca organolettica. Ma poi sono passati al vino…
Castello Colle Massari si trova alle pendici del monte Amiata, a Cinigiano (Gr), su un’area di 1200 ettari di cui 110 di vigneto, 60 di oliveto, 400 ettari di seminativo e la restante parte di boschi. La produzione è biologica, con garanzia ICEA. Di particolare interesse la moderna cantina, in gran parte nascosta all’interno di una collina, su più piani; concepita per consentire la movimentazione delle uve e del mosto solo per caduta, senza l’ausilio di pompe né di altri mezzi agronomici.
Nonostante fossero ospiti “non blasonati”, i miei allievi e colleghi sono stati accolti con grande disponibilità, attenzione e generosità. Tutti sono stati colpiti dalla bellezza della Cantina ed hanno assaggiato e commentato i vini. I ragazzi sono stati molto affascinati dalla struttura e dall’azienda. Riportando le loro belle impressioni a chi, come me, era rimasto a casa.
La Cantina è concepita “come un grande laboratorio sotterraneo di oltre 6mila metri quadri, basato sui principi della bioarchitettura, del risparmio energetico, della qualità del posto di lavoro e dell’ingegneria biodinamica”.
I ragazzi hanno capito che mi sarebbe piaciuta e hanno preso per me un catalogo (che però debbo dargli indietro) da cui trarre informazioni. Ed è da questo ricca brochure formato A4, tutta a colori su elegante uso mano color panna, che traggo le notizie sulla Cantina.
Per esempio leggo che i vitigni che usano sono Sangiovese, Ciliegiolo, Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Vermentino, Greco bianco; mentre begli oliveti si trovano queste cultivar: Frantoio, Leccino, Olivastra seggianese, Moraiolo, Pendolino.
Quando erano in visita in Cantina mi hanno chiamato per chiedermi quale vino volessi, ma io non potendo rispondere loro li ho lasciati nel dubbio. Alla fine mi hanno regalato una bottiglia di Rigoletto che, leggo, è un Montecucco doc composto da 70% di Sangiovese, 15% Ciliegiolo e 15% di Montepulciano. Lo assaggerò presto, magari per Pasqua.
Gli altri vini prodotti sono il Poggio Lombrone, Montecucco Sangiovese Riserva doc, 100% Sangiovese; il Colle Massari Riserva, Montecucco rosso riserva doc, 80% Sangiovese, 10% Ciliegiolo, 10% Cabernet Sauvignon; il Grottolo, Rosato Toscano igt, 70%Sangiovese, 15% Ciligiolo, 15% Montepulciano; l’Irisse, Montecucco Vermentino doc, 85% Vermentino, 15% Greco bianco; e il Melacce, Montecucco Vermentino doc, 100% Vermentino.
Ecco, per concludere, con queste righe voglio ringraziare l’Azienda per aver accolto i nostri studenti come futuri professionisti e non come fastidiosi adolescenti; poi voglio ringraziare Toscano della mia terza A per il regalo fattomi (ma studia, comunque!); ed infine una noterella: cosa avrei comprato io se fossi stato là? La mia preferenza da alcuni anni si è orientata verso i vini bianchi o comunque poco strutturati. Per cui, in ordine decrescente: Irisse, Melacce, Gròttolo e Rigoletto… Good wine!

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