Vino e Birra

Non ne conosco altri. Ce ne saranno di certo. Ma questo sì, lo conosco bene. E’ il Black Velvet a base di champagne/spumante secco e di birra Guinness o analoga. E’ molto bello da vedersi (ah, ringrazio la mia ex allieva Annalisa che lo ha fatto all’esame di maturità!) e buono da bersi. Anni fa ne bevvi un mezzo litro con un simpatico barman napoletano; oggi, più modestamente, una flute ogni tanto, se trovo il bar che abbia la scura alla spina e sia capace di farlo. Sì, perché nella sua semplicità è difficile. Vedete nella foto: ha due livelli di colore ed una simpatica schiuma sulla superficie.
Questo cocktail a base di birra scura, ancora oggi consumato per il San Patrizio day, si dice sia stato creato nel 1861 in un club londinese frequentato da gentiluomini, per onorare la morte del principe Alberto di Sassonia, marito della regina Victoria: per metter a lutto anche lo champagne! Sappiamo che è stata la bevanda preferita del marchese Von Bismark. Si prepara di solito in una flute che va riempita prima per metà di champagne e poi, lentamente, usando il dorso di un cucchiaio, per metà da una birra stout. Poiché le due bevande hanno un peso specifico molto diverso accade che esse si stratifichino nel bicchiere con un effetto visivo di sicuro impatto. Quando si beve, si mescola, ma è meglio agitarlo un po’, prima. La versione italiana del cocktail, conosciuta come Italian Velvet, che non conosco affatto, prevede la medesima preparazione impiegando una parte di prosecco con due parti di birra lager rossa, anche doppio malto. Se qualcuno la assaggia, mi faccia sapere com’è!

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