Veloce Berlucchi

Veloce Berlucchi

Berlucchi

Mesi fa, in sala professori. Ore nove. M’incaricano di organizzare una visita aziendale in Franciacorta ed io penso, per facilità d’esercizio, a Berlucchi e a Bellavista. Faccio in tempo a confezionare una mail e a spedirla alla Berlucchi ed entro in classe, seconda ora. Ore 10,30, fine della lezione ed ora buca, accedo alla mia casella e scopro -sorpresa- che mi hanno già risposto, mandandomi moduli, spiegazioni, costi (nessuno, se non ricordo male). Rinuncio a Bellavista, affascinato da tale veloce professionalità. Anche se una domanda mi resta: anche Bellavista sarebbe stata così veloce nel rispondere? Prima o poi ci proverò…

Mesi dopo, siamo andati a visitare la cantina franciacortina. Visita guiata, professionale, bella cantina da visitare, ottimi vini da bere. Qualche bottiglia comprata (io della serie ’61), ma certo meno di quello che sarebbe stato necessario a pagare tempo ed impegno: visita guidata, degustazione, un piccolo break… Una bella impressione, davvero. E mi ha fatto un po’ sorridere pensare a chi -anche ora- mi narra di una cantina “industriale” che avrebbe perso “l’anima”. In realtà, il grande rispetto per il tempo degli altri, dei consumatori e ancor più degli ipotetici consumatori futuri dà l’impressione di una cantina dotata di una “grande anima”. I vini, poi, sono buoni. Sul valore immateriale degli stessi e dell’azienda in sè, infine, faccio ragionare gli altri. Io lo so calcolare e giudicare.

 

Un’unica nota negativa, semmai, le cantine della Franciacorta sono belle e ben curate ma sono immerse in un territorio malamente edificato. Con strade abbondanti e poco curate, rotonde senza senso ed immondizia abbandonata (e poco raccolta) sul ciglio delle stesse. Il contrasto con la cura delle Cantine è folle e poco rispettoso direi.

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