Un ossimoro sopra Altemura…

Tutto nasce per caso: gioco su “gugol” e cerco d’intercettare dei blog che parlano di vino. Ed incappo in quello di Francesco Zonin, sì proprio di quella famiglia, che si chiama “Wine is Love” (d’accordo, ovvio). Fra l’altro, ci si può iscrivere ad un’inedita “Tasting List” dedicata ai blogger. E con piacere, m’iscrivo. La prima bottiglia arriva settimane dopo: si tratta di un Primitivo di Manduria doc 2006 chiamato Altemura di Altemura, prodotto dall’omonima Masseria ed elegantemente vestito. Quattordici gradi alcolici in percentuale. Confesso di avere avuto un poco di timore: un vino rosso ancora in fasce, mai immesso sul mercato; una tipologia che ho assaggiato solo una volta, dieci anni fa, o più, alla bit di Milano, in un bicchiere di plastica, con un simpatico signore che ne decantava la morbidezza. Lo ricordo perché era veramente morbido. Un curioso ossimoro enologico: un “primitivo” dai modi gentili. Però, per me uno sconosciuto. L’ho aperto, dunque, in compagnia: per sicurezza. E la foto l’ho fatta fare con Laura (una scorciatoia: lei è più bella). Il vino ci è subito apparso ricco di profumi, un bouquet non troppo complesso ma assai espressivo. Integro, direbbe Luca. Si distinguevano fra le note fruttate, i profumi piacevoli di amarena (Simone), ciliegia (Luca); e il legno nuovo… Con il bicchiere vuoto, risaltavano la vaniglia ed il tabacco. In bocca era pieno, corposo; morbido come quello che assaggiai a Milano. Anche lui equilibrato, con le note dolci che si oppongono alla naturale acidità del vino. Alla sua freschezza. Senza renderlo stucchevole. Non so se fa testo, ma alle donne: Monica, Laura e Clara è piaciuto proprio e me lo hanno finito. Altro che assaggio a posteriori! Ecco un altro ossimoro: un “primitivo” che piace al gentil sesso per la sua forte eleganza! Buono.