Un Mese con Giada

Vini di Giada
Ecco lo sapevo. Sapevo che l’avrei incontrata anche là. E così è stato. Mentre parlavo oziosamente con l’Eterna Americana, a Suna, durante l’aperitivo “cenato” della rassegna Pesce dolce Pesce, ho intravisto due sue bottiglie di rosé nella glacette. E mentre l’Eterna parlava il mio pensiero è andato alla mattinata, quando l’Innominabile ha fatto in classe una lezione di apertura e servizio vini, usando una sua di lei bottiglia di nebbiolo; e poi, al giorno prima, quando nel pomeriggio i miei studenti di quarta hanno intrattenuto una quindicina di ospiti con una breve lezione multidisciplinare sul vino. Davanti a loro, otto tipologie, fra cui il suo spumante metodo classico rosé, il suo nebbiolo e il suo ghemme docg. Un ospite ha chiesto ai ragazzi spiegazione del nome così curioso del suo spumante. Ho risposto io, ricordando che anche il colline novaresi bianco aveva in sé quel nome. Ma non è finita lì. Ho ricordato anche che, il fine settimana precedente, a Casale Corte Cerro, Sanvino preview, abbiamo organizzato un banco di assaggio vini in cui faceva bella mostra di sé il suo spumante metodo classico, bianco da uve erbaluce. Un ospite mi ha chiesto da dove venisse, perché gli era piaciuto tanto. Ed io gli ho spiegato che la cantina si trova a Bogogno, curiosamente dentro il golf club. Là, circa un mese fa, ho intrattenuto una decina di accademici della cucina milanesi, parlando di vino e cucina locale. Suo ospite. Ma nei giorni successivi ho incontrato ancora i suoi vini. Ho incontrato lei: a Villadossola, per esempio, serata inaugurale del locale Salone del Libro, ho stappato personalmente una bottiglia di rosé ed una di bianco. Ed ho brindato a Lei, ai suoi vini, alla sua cantina Ca’ Nova, alla sua famiglia e al suo matrimonio. Salute a te, Giada!

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