Telegrammi da Bordeaux

Telegrammi, o meglio sms, da Bordeaux; dal Vinexpo, ovvio… Leggo ora che detta fiera è stata un grande successo per i vini italiani; che i francesi ci invidiano l'alta quota di esportazione; che vorrebbero avere anche loro il rapporto qualità – prezzo che abbiamo noi; che abbiamo aperto i mercati asiatici ed amerindi… Dove ho letto tutto ciò: sui numeri di WineNews.it n.634, e on line qui… Ma sarà vero?

Me lo auguro, ma ho qualche dubbio. I miei amici qui fanno fatica a vendere il vino e là, a Bordeaux, sia pure velocemente, ci sono andato anch'io e ho visto altro. Sì, martedì scorso ero al Vinexpo ed ho visto: gli stand di vini francesi molto affollati e quelli italiani meno; grande presenza di orientali (giapponesi o cinesi non saprei) anche negli stand francesi. I cinesi hanno comprato aziende francesi e altre aziende hanno assoldato standisti/agenti/rappresentanti asiatici… massiccia presenza asiatica dunque, ma non negli stand degli italiani: lì tutti caucasici bianchi; c'era la presenza colà -per vendere e non comprare- di produttori greci, brasiliani, bulgari… e di compratori russi, americani…; anche i francesi, poi, hanno vini economici e non tutti gli champagne e neppure tutti i bordeaux sono poi così costosi. Producono molto, i francesi, e non solo alta gamma.

Era però solo un giorno, sia pure intero, e poi mi auguro di sbagliarmi. Ma a Bordeaux ho comunque visto un modo agguerrito e per nulla intimorito dalla nostra -presunta- superiorità gastronomica ed enologica. Ho un po' di materiale, scriverò ancora telegrammi. 

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